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Campagna Tutto è ben protetto tranne i rifugati
Amnesty International Svizzera esorta il Consiglio Federale a mantenere le proprie promesse e accogliere al più presto 1500 profughi particolarmente vulnerabili siriani. In una petizione l’organizzazione chiede inoltre di sgravare Italia e Grecia, prendendo a carico richiedenti asilo già registrati un questi due paesi. In alcune stazioni ferroviarie svizzere decine di attivisti di Amnesty hanno attirato l’attenzione sul destino delle persone in fuga. -
Repubblica Centrafricana Le aziende non devono trarre profitto dai diamanti insanguinati
I più importanti commercianti della Repubblica Centrafricana hanno acquistato diamanti del valore di svariati milioni di dollari senza verificare se questi finanziassero le attività di gruppi armati responsabili di esecuzioni sommarie, stupri, sparizioni forzate e saccheggi. Lo afferma Amnesty International oggi, 30 settembre 2015, nel rendere pubblico un nuovo rapporto. -
Ungheria L’Unione Europea deve ammonire formalmente l’Ungheria per le violazioni dei diritti umani
In un nuovo documento pubblicato l'8 ottobre 2015, Amnesty International ha rivelato che il governo dell’Ungheria ha speso oltre 100 milioni di euro - il triplo di quanto destinato annualmente all’accoglienza dei richiedenti asilo - per costruire la barriera di filo spinato e applicare altre misure di controllo alla frontiera al fine di impedire a migranti e rifugiati di entrare nel paese, in violazione del diritto internazionale. -
Yemen Appello per la sospensione dei trasferimenti di armi
Prove schiaccianti di crimini di guerra da parte della coalizione guidata dall’Arabia Saudita - armata tra gli altri dagli Stati Uniti - mettono in evidenza l'urgente necessità di un’indagine indipendente ed efficace sulle violazioni dei diritti umani e per la sospensione dei trasferimenti di determinate armi. Lo ha dichiarato Amnesty International in un nuovo rapporto, presentato il 7 ottobre 2015. -
Afghanistan “La vita dei civili sia al centro del Kabul Process”
Amnesty International ha sollecitato i leader e i rappresentanti di 23 paesi, dell’Onu, della Nato e dell’Unione europea che prendono parte nella capitale afgana al “Kabul Process”, a mettere al centro dei colloqui la protezione dei civili e la ricerca della giustizia per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Afghanistan.
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