-
Nigeria: Nuovo rapporto di Amnesty International sull'inquinamento nel Delta del Niger Shell deve impegnarsi a pagare un miliardo di dollari per bonificare la regione
In un rapporto intitolato "La vera tragedia: ritardi e mancanze nella gestione delle fuoriuscite di petrolio nel Delta del Niger" , Amnesty International e il Centro per l'ambiente, i diritti umani e lo sviluppo (Cehrd) hanno affermato che la Shell deve impegnarsi a pagare una quota iniziale di un miliardo di dollari per bonificare la zona di Bodo, nell'Ogoniland, danneggiata da due grandi fuoriuscite di greggio nel 2008. -
Diritto senza frontiere Le multinazionali svizzere devono rispettare i diritti umani
Il Consiglio federale ed il Parlamento devono garantire, con regole vincolanti, che le imprese con sede in Svizzera rispettino i diritti umani e gli standard ambientali ovunque nel mondo. E’ quello che chiede la campagna «Diritto senza frontiere», che riunisce una cinquantina di organizzazioni. I diritti umani e la protezione dell’ambiente sono questioni troppo importanti per lasciarle al beneplacito delle imprese. La campagna beneficia del sostegno del Consigliere agli Stati Dick Marty. Questo specialista dei diritti umani chiama la Svizzera a stabilire regole chiare nell’interesse anche della sua propria reputazione. -
Libia Amnesty International rinviene prove di violazioni da entrambe le parti
Dopo aver chiesto alla Nato, all'inizio di agosto, di indagare su una serie di operazioni militari che avevano causato vittime civili, Amnesty International è ritornata in Libia il 23 agosto per ... -
Libia Gli attacchi contro i residenti di Misurata sono possibili crimini di guerra
Gli attacchi da parte delle forze fedeli al colonnello Gheddafi contro le zone residenziali di Misurata possono costituire crimini di guerra. Lo ha dichiarato Amnesty International, in un nuovo rapporto dedicato alla situazione della città assediata. -
Libia Gheddafi deve porre fine al bagno di sangue
Amnesty International ha sollecitato il leader libico Gheddafi a riporre sotto controllo le sue forze di sicurezza, dopo aver ricevuto notizie di mitragliatrici e altre armi pesanti usate contro i manifestanti a Bengasi, Misratah e altre città. In un crescendo di uccisioni.
Pagina 5 di 6