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Qatar L'inerzia del Qatar e della Fifa a un anno dalla Coppa del mondo minaccia i progressi in materia di diritti dei lavoratori
La continua incapacità del Qatar di riparare agli abusi subiti dai lavoratori migranti e di proteggerli adeguatamente dallo sfruttamento della loro forza lavoro sta macchiando l'eredità della Coppa del mondo maschile FIFA a un anno di distanza, ha dichiarato oggi Amnesty International. -
Qatar Negata la giustizia agli addetti alla sicurezza migranti sfruttati durante i Mondiali di calcio
A centinaia di lavoratori migranti assunti come guardie di sicurezza per la Coppa del Mondo dello scorso anno viene tuttora negata giustizia per gli abusi subiti. Questo nonostante la FIFA e i padroni di casa del Qatar fossero stati avvertiti della loro particolare vulnerabilità allo sfruttamento e i lavoratori avessero presentato reclami e protestato per il trattamento subito. -
Qatar/Mondiali di calcio La popolazione è favorevole ai risarcimenti per i lavoratori migranti
La FIFA deve risarcire i lavoratori migranti che hanno sofferto durante i lavori di preparazione della Coppa del mondo di calcio 2022. Questa richiesta è sostenuta da quasi tre quarti della popolazione in 15 paesi che hanno risposto a un sondaggio globale svolto su mandato di Amnesty International. In Svizzera l’81% delle persone interrogate appoggiano questa richiesta. -
Qatar FIFA finanzino fondo indennizzo lavoratori vittime abusi Mondiali 2022
La FIFA dovrebbe stanziare almeno 440 milioni di dollari per indennizzare le centinaia di migliaia di lavoratori migranti che hanno subito violazioni dei diritti umani in Qatar durante i preparativi per la Coppa del Mondo 2022. È quanto ha dichiarato Amnesty International nel presentare un nuovo rapporto a sei mesi dalla partita inaugurale del torneo. -
Qatar Lavoro forzato nel settore della sicurezza
In Qatar le guardie di sicurezza lavorano in condizioni che equivalgono al lavoro forza-to, e questo anche su progetti legati alla Coppa del Mondo FIFA 2022. Lo rivela Amnesty International in un nuovo rapporto, They think that we're machines, nel quale l'organizzazione ha documentato le esperienze di 34 dipendenti o ex dipendenti di otto compagnie di sicurezza private attive in Qatar.
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