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Myanmar Meta deve risarcire i Rohingya per il ruolo svolto nella pulizia etnica
Meta dovrebbe risarcire immediatamente i Rohingya per il ruolo svolto da Facebook nella pulizia etnica nei confronti di questa minoranza perseguitata. È quanto ha dichia-rato Amnesty International, in occasione del sesto anniversario della brutale operazione dei militari del Myanmar, che hanno violentato donne e ragazze Rohingya, bruciato interi villaggi e ucciso migliaia di persone. -
Myanmar Nuovo rapporto: la tortura per stroncare l’opposizione
In un nuovo rapporto pubblicato oggi, Amnesty International ha denunciato che nelle prigioni e nei centri d’interrogatorio di Myanmar persone arrestate per essersi opposte al colpo di stato militare del febbraio 2021 vengono regolarmente sottoposte a torture e ad altri trattamenti crudeli e degradanti. -
Myanmar, la comunità internazionale deve fare di più per proteggere i coraggiosi manifestanti
A un anno di distanza dal programma in cinque punti adottato dall’Associazione degli stati del sud-est asiatico (Asean), che ha completamente mancato l’obiettivo di porre fine alle violenze in Myanmar, Amnesty International ha sollecitato la comunità internazionale a fare di più per proteggere coloro che continuano a manifestare pacificamente nonostante i grandi rischi e le enormi difficoltà. -
Myanmar Un vasto arsenale di truppe dispiegato durante la violenta repressione delle manifestazioni.
In tutto il Myanmar si assiste a un crescente impiego da parte dell'esercito del paese di tattiche e armi sempre più letali - viste normalmente sul campo di battaglia - contro manifestanti pacifici e passanti. Lo rivela una nuova ricerca condotta da Amnesty International. -
Myanmar Prove video dimostrano l'uso da parte della polizia di mitragliatrici contro manifestanti pacifici
Una giovane donna è stata colpita alla testa dalle forze di sicurezza del Myanmar durante le proteste. È quanto ha confermato Amnesty International dopo aver esaminato i filmati che mostrano l'attacco. Questa prova contraddice anche le affermazioni dei militari del Myanmar, secondo cui gli agenti di sicurezza non portavano armi letali.
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