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Aiuto d’urgenza: una via senza uscita
Quattro organizzazioni attive nel campo dell’asilo - Amnesty International, l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR), l’Osservatorio svizzero sul diritto d’asilo e degli stranieri e Solidarité sans frontières - lanciano oggi una campagna nazionale con la quale chiedono una riforma del regime dell’aiuto urgente, al quale sottostanno circa 5’000 richiedenti l’asilo respinti. Il regime dell’aiuto d’urgenza porta, secondo le quattro organizzazioni, a un isolamento sociale estremo, numerosi ostacoli amministrativi e una precarizzazione che impedisce ai beneficiari di vivere nella dignità. Condizioni ancor più difficili per le persone più vulnerabili: gli anziani, le persone traumatizzate, le donne incinte o sole con bambini, e i minorenni non accompagnati. L’effetto dissuasivo di questo sistema, inoltre, non è assolutamente dimostrato poiché solo tra il 12 e il 17% delle persone sottoposte all’aiuto d’urgenza lasciano la Svizzera in modo controllato. -
Accettata l’iniziativa sul rinvio Una giornata nera per i diritti umani in Svizzera
La Sezione svizzera di Amnesty International è profondamente scioccata dall’esito della votazione sull’iniziativa popolare «Per il rinvio di stranieri che commettono reati». Disposizioni di legge che violano i diritti umani non devono essere incluse nella nostra Costituzione. Ancora una volta gli iniziativisti hanno abusato del diritto d’iniziativa con l’obiettivo di aumentare il proprio capitale politico facendo leva su argomenti xenofobi. L’iniziativa non sarà applicabile in un gran numero di situazioni e non servirà a rafforzare la sicurezza pubblica. Non c’era alcun bisogno di una nuova norma costituzionale: il diritto attuale, infatti, permette già di espellere dal nostro paese i criminali stranieri condannati. Amnesty International seguirà con attenzione l’applicazione del nuovo articolo costituzionale e si mobiliterà ogni qual volta una decisione d’espulsione minaccerà il principio del non-refoulement. -
Votazione del 28 novembre 2010 NO all’iniziativa sul rinvio – contraria al diritto internazionale e discriminatoria
Ancora una volta il popolo svizzero è chiamato ad esprimersi a proposito di un’iniziativa che contravviene chiaramente alle norme fondamentali dei diritti umani. Amnesty International deplora che il Parlamento non abbia avuto il coraggio di invalidare il testo. Ancora una volta viene data l’opportunità agli inizianti di fare incetta di voti ricorrendo abusivamente al diritto di iniziativa e puntando su argomenti xenofobi. -
Creazione di un centro di competenza svizzero per i diritti umani Amnesty International soddisfatta
La Sezione svizzera di Amnesty International accoglie positivamente la notizia della creazione del Centro di competenza svizzero per i diritti umani, dopo dieci anni di impegno da parte della società civile. L’organizzazione auspica che si tratti di un primo passo verso la creazione di un vero e proprio istituto nazionale per i diritti umani, indipendente, dotato di mezzi finanziari sufficienti e di facile accesso per le vittime, come raccomandato dalle Nazioni Unite. Il network di competenze accademiche creato sembra tuttavia in grado di rispondere almeno in parte ai bisogni di una Svizzera sempre più fragile in materia di diritti fondamentali, come dimostra la recente discussione sulla pena di morte. -
Rapporto Annuale 2010 Una spaccatura nella giustizia mondiale
Il 2009 è stato un anno fondamentale per la giustizia internazionale. Ciononostante, la spaccatura dovuta alle lacune esistenti nella giustizia globale è stata acuita dal potere della politica, afferma oggi da Amnesty International nel presentare il suo bilancio annuale della situazione dei diritti umani nel mondo. Nel capitolo dedicato alla Svizzera, Amnesty International denuncia l'aumento del razzismo e della xenofobia, in particolare durante la campagna sull'iniziativa contro i minareti.
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