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«Nuovo ordine, stesse violazioni» Migliaia di detenuti a rischio dopo il passaggio di consegne dagli Usa all'Iraq
Nel rapporto «Nuovo ordine, stesse violazioni: detenzioni illegali e torture in Iraq», pubblicato il 13 settembre 2010, Amnesty International ha denunciato che decine di migliaia di persone, molte delle quali trasferite recentemente dalla custodia statunitense a quella irachena, rimangono in stato di detenzione senza processo e a rischio di subire torture e altri maltrattamenti. -
Ridurre la povertà I diritti dell’uomo devono essere centrali per la realizzazione degli Obiettivi del Millennio
Una delegazione di Amnesty International parteciperà, dal 20 al 22 settembre, al summit delle Nazioni Unite dedicato agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. I rappresentanti dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani esorteranno gli Stati membri a impegnarsi concretamente per il rispetto dei diritti umani, in particolare quelli delle persone più povere. -
Creazione di un centro di competenza svizzero per i diritti umani Amnesty International soddisfatta
La Sezione svizzera di Amnesty International accoglie positivamente la notizia della creazione del Centro di competenza svizzero per i diritti umani, dopo dieci anni di impegno da parte della società civile. L’organizzazione auspica che si tratti di un primo passo verso la creazione di un vero e proprio istituto nazionale per i diritti umani, indipendente, dotato di mezzi finanziari sufficienti e di facile accesso per le vittime, come raccomandato dalle Nazioni Unite. Il network di competenze accademiche creato sembra tuttavia in grado di rispondere almeno in parte ai bisogni di una Svizzera sempre più fragile in materia di diritti fondamentali, come dimostra la recente discussione sulla pena di morte. -
Pena di morte Ritirata l’iniziativa popolare per il ripristino della pena di morte
Un giorno dopo il lancio della raccolta delle firme, il comitato che ha promosso l’iniziativa «Pena di morte in caso di assassinio in concorso con abusi sessuali» ha deciso di ritirare la stessa. Amnesty International si è detta sollevata da questa decisione e ha invitato a continuare gli sforzi per l’abolozione della pena capitale a livello mondiale. -
Iran Azione Urgente: no all’esecuzione di Sakineh!
Sakineh Mohammadi Ashtiani, 43 anni, madre di due figli, è detenuta nel braccio della morte nel carcere di Tabriz, nord-ovest dell'Iran. L'8 luglio 2010, l'Ambasciata iraniana a Londra ha annunciato che non sarebbe stata lapidata, ma la condanna a morte potrebbe essere comunque eseguita, anche tramite lapidazione.
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