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Ucraina Un conflitto armato avrebbe conseguenze devastanti per i diritti umani di milioni di persone
Di fronte alla crescente minaccia dell’uso della forza militare da parte della Russia, Amnesty International ha ammonito che un’altra escalation del conflitto armato in Ucraina avrebbe conseguenze devastanti per i diritti umani nella regione: minaccerebbe le vite civili, i beni di sussistenza e le infrastrutture, produrrebbe un’acuta crisi alimentare e potrebbe causare sfollamenti di massa. -
Ucraina L'attacco al teatro di Mariupol è "un chiaro crimine di guerra" da parte delle forze russe - nuova indagine
Una vasta indagine di Amnesty International ha concluso che le forze militari russe hanno commesso un crimine di guerra quando, a marzo, hanno colpito il teatro di Mariupol in Ucraina, uccidendo almeno una dozzina di persone e probabilmente molte di più. -
Diritti umani in Ucraina, la voce di chi continua a lavorare nel paese in guerra - incontro con Oksana Pokalchuk, direttrice Amnesty Ucraina
Oksana Pokalchuk dirige Amnesty International Ucraina dal 2017. Dal 24 febbraio è una testimone importante dell’invasione russa in Ucraina. Da quel giorno Oksana coordina il lavoro di ricerca di Amnesty International in loco e si impegna quotidianamente per fornire informazioni corrette e verificate sull’impatto del conflitto sulla popolazione civile e sui possibili crimini di guerra. Un lavoro delicato e difficile, che non è privo di rischi. In questi mesi Oksana ha più volte temuto per la sua sicurezza e per quella delle persone a lei care, ma non ha mai smesso di denunciare quanto avviene nel suo Paese. -
Russia Stop alla persecuzione degli omosessuali in Cecenia - La Svizzera deve concedere l’asilo
Oltre mezzo milione di persone chiedono, con Amnesty International, che la Cecenia metta imme-diatamente fine alla spaventosa persecuzione nei confronti delle persone omosessuali in Cecenia. In un appello Amnesty International e organizzazioni svizzere per la difesa dei diritti delle persone LGBTI chiedono al Consiglio federale che la Svizzera conceda la protezione alle vittime cecene di persecuzione motivata dall’orientamento sessuale. -
Russia Aleksei Navalny è un “prigioniero di coscienza”
Il 7 maggio, dopo un’attenta valutazione, Amnesty International ha deciso di riassegnare lo status di “prigioniero di coscienza” ad Alexei Navalny, attualmente detenuto in Russia in gravi condizioni di salute.
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