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Ucraina Entrambe le parti in conflitto responsabili di tortura e detenzioni segrete
Sia le autorità governative ucraine che i separatisti filo-russi in Ucraina orientale stanno trattenendo i civili in detenzione arbitraria e prolungata, inclusi casi di detenzione segreta e torture. Lo affermano Amnesty International e Human Rights Watch in un rapporto congiunto pubblicato il 21 luglio 2016. -
Come abbiamo armato lo «Stato islamico» Amnesty International denuncia decenni di commerci irresponsabili di armi
In un nuovo rapporto, Amnesty International ha denunciato come decenni di forniture mal regolamentate di armi all’Iraq e gli scarsi controlli sul terreno abbiano messo a disposizione del gruppo armato che si è denominato “Stato islamico” un ampio e mortale arsenale, usato per compiere crimini di guerra e crimini contro l’umanità su scala massiccia nello stesso Iraq e in Siria. -
Rapporto Annuale 2016/2017 «Politica della demonizzazione»: terreno fertile per divisione e paura
I responsabili politici usano di una retorica pericolosa e disumanizzante basata sul rifiuto degli «altri» creano un mondo più diviso e più pericoloso. Questo l’allarme lanciato da Amnesty International il 22 febbraio 2017 nel presentare il proprio bilancio annuale della situazione dei diritti umani nel mondo. -
Pena di morte 2015 Aumento allarmante delle esecuzioni porta al maggior numero di vittime in oltre 25 anni
Importante aumento delle esecuzioni a livello mondiale – il numero più alto registrato da Amnesty International negli ultimi 25 anni. Tre paesi – Iran, Pakistan e Arabia Saudita – sono responsabili del 90% delle esecuzioni registrate. Per la prima volta la maggior parte dei paesi al mondo erano abolizionisti per tutti i crimini dopo l’abolizione della pena capitale da parte di quattro paesi nel corso del 2015. -
#FreeTurkeyMedia Il giornalismo non è un crimine
Giornalisti di calibro internazionale, vignettisti e artisti di fama mondiale sostengono la campagna che chiede la liberazione di oltre 120 giornalisti incarcerati in Turchia dopo il fallito colpo di Stato dell’estate scorsa, mettendo così fine al giro di vite sulla libertà d’espressione nel paese.
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