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Revisione della legge sull'asilo La Svizzera vuole rendersi meno attrattiva
Amnesty International esprime la propria indignazione in seguito alla revisione della Legge sull'asilo, presentata oggi dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Proposti inasprimenti inaccettabili, come ad esempio il rifiuto di asilo ai disertori, l’eliminazione la domanda di asilo nelle ambasciate svizzere o la riduzione del periodo d'appello a 15 giorni. Amnesty International accoglie invece con favore l'eliminazione della procedura di “non entrata nel merito”, da sempre denunciata come contraria alla Convenzione sui rifugiati. -
Aiuto d’urgenza: una via senza uscita 20'000 firme a sostengono della petizione
Amnesty International, Solidarités sans frontières, l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) e l’Osservatorio svizzero sul diritto d’asilo e degli stranieri hanno consegnato oggi una petizione accompagnata da oltre 20'000 firme alla Consigliera federale Simonetta Sommaruga. I firmatari chiedono di alleviare il regime dell’aiuto urgente al quale sono sottomessi i richiedenti l’asilo respinti o toccati da una decisione di non entrata in materia. Le firme sono state raccolte dalle quattro organizzazioni nell’ambito di una campagna lanciata nel mese di febbraio che ha toccato tutta la Svizzera, e nata per protestare contro le condizioni precarie e spesso problematiche alle quali sono sottomesse le persone che dipendono da questo regime. -
Aiuto d’urgenza: una via senza uscita
Quattro organizzazioni attive nel campo dell’asilo - Amnesty International, l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR), l’Osservatorio svizzero sul diritto d’asilo e degli stranieri e Solidarité sans frontières - lanciano oggi una campagna nazionale con la quale chiedono una riforma del regime dell’aiuto urgente, al quale sottostanno circa 5’000 richiedenti l’asilo respinti. Il regime dell’aiuto d’urgenza porta, secondo le quattro organizzazioni, a un isolamento sociale estremo, numerosi ostacoli amministrativi e una precarizzazione che impedisce ai beneficiari di vivere nella dignità. Condizioni ancor più difficili per le persone più vulnerabili: gli anziani, le persone traumatizzate, le donne incinte o sole con bambini, e i minorenni non accompagnati. L’effetto dissuasivo di questo sistema, inoltre, non è assolutamente dimostrato poiché solo tra il 12 e il 17% delle persone sottoposte all’aiuto d’urgenza lasciano la Svizzera in modo controllato. -
Appello ai partiti e ai politici del paese Amnesty preoccupata per il clima ostile verso i diritti umani in Svizzera
Amnesty International è preoccupata per l’aumento della xenofobia e della crescente ostilità nei confronti dei diritti umani in Svizzera. I suoi membri, riuniti in occasione dell’Assemblea Generale a Soletta, hanno lanciato un appello ai partiti, alle donne e agli uomini politici del paese, invitandoli ad abbandonare discorsi xenofobi e discriminatori nel corso della campagna elettorale per le elezioni del prossimo autunno. Il Consiglio federale è stato invitato a contribuire alla protezione dei rifugiati di guerra libici. L’Assemblea generale ha segnato l’inizio dei festeggiamenti per il giubileo della più importante organizzazione di lotta in favore dei diritti umani, che festeggerà il suo 50esimo compleanno. -
Diritto senza frontiere Le multinazionali svizzere devono rispettare i diritti umani
Il Consiglio federale ed il Parlamento devono garantire, con regole vincolanti, che le imprese con sede in Svizzera rispettino i diritti umani e gli standard ambientali ovunque nel mondo. E’ quello che chiede la campagna «Diritto senza frontiere», che riunisce una cinquantina di organizzazioni. I diritti umani e la protezione dell’ambiente sono questioni troppo importanti per lasciarle al beneplacito delle imprese. La campagna beneficia del sostegno del Consigliere agli Stati Dick Marty. Questo specialista dei diritti umani chiama la Svizzera a stabilire regole chiare nell’interesse anche della sua propria reputazione.
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