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Diritti delle donne La Turchia si ritira dalla convenzione di Istanbul - Amnesty International: “Atto vergognoso”
Amnesty International ha dichiarato che il vergognoso ritiro, ufficiale dal 1° luglio dopo l’annuncio fatto tre mesi prima, dalla Convenzione di Istanbul aumenterà i rischi di subire violenza per milioni di donne e ragazze in Turchia. -
Hong Kong “La legge sulla sicurezza nazionale ha causato un’emergenza dei diritti umani”
In un rapporto pubblicato il 30 giugno Amnesty International ha denunciato che la Legge sulla sicurezza nazionale, entrata in vigore a Hong Kong un anno prima su volere del governo di Pechino, ha decimato la libertà, illegittimamente criminalizzato il dissenso e via via eroso le protezioni sui diritti umani. -
Grecia Respingimenti e violenze nei confronti di rifugiati e migranti: “Una politica di frontiera divenuta prassi”
Amnesty International ha denunciato in una nuova ricerca che la polizia di frontiera greca trattiene in maniera violenta e illegale gruppi di rifugiati e migranti prima di rimandarli sommariamente in Turchia, contravvenendo ai propri obblighi in materia di diritti umani previsti dal diritto internazionale e comunitario. -
Svizzera Proteggiamo i nostri diritti fondamentali – no al riconoscimento facciale!
I sistemi di riconoscimento facciale si stanno diffondendo in tutta Europa. Attualmente non disponiamo di una legislazione efficace che limiti l'uso di questo strumento di sorveglianza. Amnesty International, AlgorithmWatch CH e Digitale Gesellschaft uniscono le proprie forze per chiedere un divieto del riconoscimento facciale automatizzato e della sorveglianza biometrica di massa in Svizzera. Le tre organizzazioni lanciano una petizione affinché le città di Zurigo e Losanna attuino tale divieto. -
Sud Sudan: I crimini di guerra rimangono impuniti
Gravi violazioni dei diritti umani, crimini di guerra e crimini contro l'umanità hanno segnato il conflitto nel Sudan meridionale, ma i responsabili di queste violazioni restano impuniti perché la politica domina il sistema giudiziario. Dallo scoppio del conflitto, nel dicembre 2013, è stato perseguito un solo caso: tra le vittime anche degli operatori umanitari stranieri.
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