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Europa/Rapporto annuale 2019 Proteste di massa – un segnale di speranza nonostante le limitazioni ai diritti
In molti Paesi dell'Europa e dell'Asia centrale i diritti fondamentali sono minacciati: nel 2019 numerosi governi hanno represso le proteste e cercato di minare l'indipendenza della magistratura per sfuggire alle proprie responsabilità. Amnesty International arriva a questa conclusione nel proprio Rapporto annuale sui diritti umani nella regione per il 2019. -
Rapporto Annuale 2019: il capitolo dedicato alla Svizzera
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La situazione dei diritti umani nel 2018 Le donne in prima linea nella lotta per i diritti umani
Nel 2018, ovunque nel mondo, le donne si sono battute in prima linea per i diritti umani. Lo afferma Amnesty International nel presentare il proprio bilancio dello stato dei diritti umani nel mondo per quest’anno. Amnesty mette in guardia sul crescente razzismo e l’aumento dell’odio verso nei confronti di donne, lesbiche, gay e transgender. Diritti e libertà conquistate in seguito a lunghe lotte sono sempre più messi in discussione. Anche in Europa, Amnesty rileva un aumento dell'odio, dell'intolleranza e della discriminazione e una riduzione del margine di manovra della società civile. Amnesty invita gli Stati membri dell'UE e la Svizzera ad intensificare gli sforzi di politica estera per promuovere i diritti umani. -
Pena di morte nel mondo nel 2017 Africa Sub-sahariana: simbolo di speranza della lotta alla pena capitale
L'Africa sub-sahariana ha compiuto grandi passi avanti nella lotta globale in favore dell'abolizione della pena di morte, con una significativa riduzione delle condanne imposte in tutta la regione. Lo ha dichiarato oggi Amnesty International nel presentare il proprio rapporto annuale sulla pena di morte nel mondo per l’anno 2017. -
Rapporto annuale di Amnesty International 2017/18 Il mondo scosso dalla retorica dell'odio
Il mondo subisce le spaventose conseguenze di una retorica dell’odio che minaccia di normalizzare la discriminazione esercitata contro dei gruppi marginalizzati. È quanto sottolinea Amnesty International in occasione della presentazione del proprio Rapporto annuale 2017/18 sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Anche la Svizzera finisce sotto la lente, ed è criticata per i rinvii in condizioni disumane in nome del regolamento Dublino e per la non conformità di certe iniziative con il diritto internazionale.
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