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#FreeTurkeyMedia Il giornalismo non è un crimine
Giornalisti di calibro internazionale, vignettisti e artisti di fama mondiale sostengono la campagna che chiede la liberazione di oltre 120 giornalisti incarcerati in Turchia dopo il fallito colpo di Stato dell’estate scorsa, mettendo così fine al giro di vite sulla libertà d’espressione nel paese. -
Venezuela Si intensifica la caccia alle streghe contro i dissidenti
Le autorità venezuelane si stanno servendo del sistema di giustizia per aumentare illegalmente la persecuzione e le punizioni nei confronti di coloro che la pensano diversamente. Lo afferma Amnesty International in un nuovo rapporto pubblicato oggi, quando nel paese aumentano le proteste che hanno già causato diverse morti, oltre all’arresto e al ferimento di centinaia di persone. -
Pena di morte La Cina deve dire la verità
In Cina le informazioni riguardo il ricorso alla pena capitale rimangono un segreto di stato mentre le autorità mettono a morte ogni anno migliaia di persone. Ad affermarlo Amnesty International, nel pubblicare il proprio rapporto sulla pena capitale nel mondo per l’anno 2016. -
Rapporto Annuale 2016/2017 «Politica della demonizzazione»: terreno fertile per divisione e paura
I responsabili politici usano di una retorica pericolosa e disumanizzante basata sul rifiuto degli «altri» creano un mondo più diviso e più pericoloso. Questo l’allarme lanciato da Amnesty International il 22 febbraio 2017 nel presentare il proprio bilancio annuale della situazione dei diritti umani nel mondo. -
Siria : le pratiche segrete del governo nel carcere di Saydnaya Impiccagioni di massa e politica dello sterminio
Un nuovo agghiacciante rapporto di Amnesty International rivela la campagna di esecuzioni extra giudiziali attraverso impiccagioni di massa condotta dal governo siriano nel carcere di Saydnaya. Tra il 2011 e il 2015, ogni settimana e spesso due volte alla settimana, gruppi fino a 50 persone venivano portati fuori dalle proprie celle e impiccate. Nel corso di cinque anni fino a 13’000 persone, la maggior parte delle quali civili ritenuti oppositori del governo, sono state impiccate in secreto a Saydnaya.
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