Il documento, intitolato Climate inaction, ruled out! fornisce una panoramica della nuova giurisprudenza sul clima sviluppata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Si concentra in particolare sul caso Anziane per il clima e altri contro la Svizzera, la prima decisione significativa emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che sottolinea l'obbligo degli Stati di proteggere i diritti umani garantiti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, nel contesto del rapido peggioramento della crisi climatica.
“Le strategic litigation sono uno strumento potente per chiedere conto agli Stati della loro incapacità di mitigare la crisi climatica e di meglio proteggere i diritti di miliardi di persone, a partire dai più emarginati”, afferma Alexandra Karle, direttrice di Amnesty Svizzera.
In questo caso, delle anziane signore svizzere lamentavano problemi di salute aggravati dalle ondate di calore. La Corte ha stabilito che la politica inadeguata da parte della Svizzera in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (compresa la mancanza “carbon budget”, un bilancio del CO2) ha violato il loro diritto alla vita privata e familiare, che comprende il diritto a una protezione efficace contro i gravi effetti negativi del cambiamento climatico sulla vita, la salute, il benessere e la qualità della vita. Secondo la sentenza, la Svizzera non ha tenuto conto delle migliori prove scientifiche disponibili per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli industriali - un requisito stabilito dal diritto internazionale - e non ha progettato e adottato efficacemente misure di mitigazione per proteggere le ricorrenti dai danni subiti.
Tuttavia, il 12 giugno, il Parlamento svizzero ha votato a favore di una mozione per non conformarsi completamente alla sentenza. Il governo svizzero dovrebbe presentare il proprio piano d'azione sulla sentenza nelle prossime settimane.
“Il voto del Parlamento svizzero è stato una delusione. Le decisioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sono legalmente vincolanti e la loro inosservanza comporta delle conseguenze. Il governo svizzero ha ora l'opportunità di conformarsi alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Continuare sulla strada tracciata dal Parlamento sarebbe catastrofico per lo Stato di diritto in Svizzera e in Europa”, conclude Alexandra Karle.
Informazioni complementari
Le tre sentenze emesse il 9 aprile sul clima si aggiungono a una crescente giurisprudenza internazionale sugli obblighi degli Stati di rispettare, proteggere e soddisfare i diritti umani erosi dalla crisi climatica.
Amnesty International pubblica questa sintesi per aiutare le organizzazioni della società civile, gli attivisti, i giornalisti e i sostenitori che vogliono saperne di più sulla giustizia climatica presso la Corte europea dei diritti dell'uomo, in particolare alla luce delle ultime manovre politiche per ribaltare la sentenza in Svizzera.

Svizzera / Europa Amnesty analizza le decisioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sul clima
Comunicato stampa, 21 agosto 2024, Londra/Berna – Contatto media
Amnesty International ha pubblicato una sintesi che analizza tre sentenze storiche sul cambiamento climatico emesse dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Corte EDU) il 9 aprile scorso in seguito alle richieste di un gruppo di anziane donne svizzere, di sei giovani portoghesi e di un ex sindaco e deputato francese.