Le persone con disabilità vogliono decidere da sole come e con chi vivere, vogliono poter utilizzare i trasporti pubblici senza barriere e anche lavorare ed esercitare i propri diritti politici. Ma in Svizzera l'uguaglianza delle persone con disabilità non fa progressi. L'iniziativa per l'inclusione mira a cambiare questa situazione: chiede alla Confederazione e ai cantoni di adottare misure vincolanti per garantire l'uguaglianza giuridica e di fatto alle persone con disabilità.
Libera scelta del luogo e del modo di vita
L'iniziativa per l'inclusione chiede che le persone siano libere di scegliere dove e come vivere. Molte persone con disabilità vorrebbero vivere in autonomia tra le proprie mura domestiche, ma sono impossibilitate a farlo. Numerosi fondi di sostegno sono ancora legati alle istituzioni. Questo nonostante una vita autodeterminata, con assistenza e una migliore qualità di vita, sia spesso anche più economica. Attualmente, inoltre, non è facile cambiare cantone di residenza, fatto che costituisce una grave limitazione dei diritti fondamentali.
Più autodeterminazione grazie all'assistenza
Dei servizi di assistenza esistono già, ma è evidente che non sono sufficienti. Una persona con una disabilità comunicativa non può permettersi l'assistenza verbale di cui ha bisogno per poter lavorare. Una persona sorda che vuole impegnarsi in politica non riceve la necessaria traduzione in lingua dei segni. Le persone interessate rimangono escluse da una parte della vita collettiva. L'iniziativa per l'inclusione chiede quindi che, nel quadro della proporzionalità, le persone con disabilità ricevano l'assistenza, gli ausili e le misure di adattamento di cui hanno bisogno per la raggiungere un’uguaglianza reale.
Una pietra miliare per una democrazia senza barriere
L'inclusione nella vita quotidiana: questo è l'obiettivo dell'iniziativa. Questa è stata lanciata dalle persone interessate e sostenuta da un'ampia rete apartitica di comitati di cittadini, associazioni e organizzazioni di persone con disabilità. È stata depositata giovedì 5 settembre con oltre 108.000 firme certificate. In accordo con la Cancelleria federale, in mattinata sulla Terrazza federale è stata costruita una rampa temporanea per far sì che, per la prima volta, le persone con disabilità potessero consegnare le loro scatole di firme in assenza di ostacoli: una pietra miliare per una democrazia senza barriere!
La palla passa al Consiglio federale
Ora la palla passa alla politica. Il Consiglio federale ha tre mesi di tempo per rispondere all'iniziativa per l’inclusione con un documento di discussione. Il Governo e il Parlamento devono tenere maggiormente conto dell’esigenza di uguaglianza giuridica e di fatto anche in altre questioni in sospeso. Ad esempio, nella revisione della Legge federale sulle istituzioni che promuovono l’integrazione degli invalidi (LIPIn) o nella revisione della Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (Legge sui disabili, LDis).