«Il silenzio è tradimento», manifestazione di Black Lives Matter a Auckland nel giugno 2020. © Alexandra Kathrine Carr
«Il silenzio è tradimento», manifestazione di Black Lives Matter a Auckland nel giugno 2020. © Alexandra Kathrine Carr

Razzismo Cosa posso fare contro gli attacchi razzisti?

Quando le persone vengono insultate o aggredite in pubblico per motivi razzisti – ad esempio per il loro aspetto, la loro lingua, la loro religione o la loro presunta origine - molte persone condannano questi atti in silenzio, ma troppo poche mostrano apertamente la propria contrarietà e intervengono. Spesso siamo confusi: quando devo reagire? Come posso farlo senza impormi? Mi metto in pericolo?

Gli attacchi razzisti possono essere molti e vari: dalla disparità di trattamento all'uso di termini razzisti come la parola "n*", insulti per il fatto di indossare il velo o la kippah, attacchi diretti come "vattene da questo Paese!". A volte invece non è così facile riconoscere un comportamento o una dichiarazione razzista. L’aspetto decisivo è la percezione dell’atto e/o delle parole da parte delle persone interessate. Per le persone che non hanno mai vissuto o hanno vissuto poche esperienze di razzismo, è importante ascoltare le persone colpite e prendere in considerazione le loro opinioni ed esperienze.

1. Quando devo intervenire?

Non esiste una regola chiara per determinare quando il limite è stato superato. Quindi fidati del tuo intuito. Nella maggior parte dei casi, tutti noi abbiamo una certa sensibilità nel riconoscere quando una persona viene attaccata e insultata.

Se ti limiti a offrire il tuo sostegno alla persona interessata, non devi nemmeno stabilire se si tratta di un attacco razzista o meno.

2. Superare il ruolo di testimone e lasciarsi coinvolgere!

Più persone sono presenti ad un'aggressione, meno persone intervengono: ovviamente tutti sperano che qualcun altro agisca. Oppure pensiamo che non siano affari nostri. Diventa consapevole di questo e parlane con le persone attorno a te. La maggior parte delle persone si aspetta che qualcun altro abbia il coraggio di agire. Quella persona puoi essere tu! E tu puoi fare la differenza.

3. Insulti: mettiti dalla parte della persona insultata!

È particolarmente importante mostrare alla persona attaccata che non è sola. Dedica tutta la tua attenzione a chi è sotto attacco. Siediti accanto alla persona, dille "ciao" e inizia una conversazione su qualsiasi cosa: il tempo o l'ultimo film che hai visto. Mantieni la calma.

Chiedi alla persona oggetto degli insulti se desidera un supporto e se devi intervenire. Alcune persone potrebbero non volerlo. In questo caso, non prestare attenzione all'aggressore, ma non perdere di vista la persona aggredita. Continua a guardare la persona aggredita e a rimanere in contatto con lei. In molti casi, la mancanza di reazione farà sì che a un certo punto la persona che ha lanciato l’aggressione se ne vada.

4. Parla solo per te!

Se hai l'accordo di reagire agli insulti, parla solo dal tuo punto di vista. Spesso le persone parlano per la persona che è stata attaccata. Questo impedisce a chi è stato aggredito di difendersi, cosa che probabilmente farebbero se avessero il supporto di testimoni.

Ad esempio, se una donna viene insultata per il suo velo, non spiegare che lo indossa per motivi religiosi. Invece, puoi dire che ogni persona può vestirsi come desidera. Puoi, ad esempio, dire: "Sono imbarazzata dai suoi commenti. Per favore, la smetta!".

5. Aggressione fisica: attirare l'attenzione!

Fa rumore, grida "Basta! Basta!", parla ad alta voce al telefono o filma la situazione con il cellulare. Fa qualsiasi cosa che attiri l'attenzione e mostri all'aggressore che le sue parole e le sue azioni sono osservate. Oppure chiedi ad altre persone di aiutarti - ad esempio, chiedi l’intervento dell'autista dell'autobus, se necessario chiedi a qualcuno di chiamare la polizia. Rivolgiti direttamente a qualcuno: "tu lì, con la giacca verde, aiutaci!” Nella maggior parte dei casi, le persone che condannano l'aggressione sono la maggioranza.

Anche in questo caso: parla il più possibile con la persona colpita dall’aggressione. Dovresti intervenire fisicamente solo se sei addestrato a farlo. La tua sicurezza deve essere la priorità. Ma rimanere passivi e non intervenire non è un'opzione. Se nessuno interviene, la violenza razzista verrà normalizzata.

6. Chiedere aiuto, filmare e denunciare!

Chiama la polizia, il personale di sicurezza o altre persone responsabili della sicurezza sul posto dove ti trovi! Lascia che le autorità intervengano direttamente, invece di metterti in pericolo. Se la situazione lo permette parla con la persona aggredita prima di chiamare la polizia. Quest’ultima potrebbe avere avuto precedenti esperienze di razzismo con le autorità di sicurezza o potrebbe non volere che intervenga per altri motivi.

Se possibile, filma l'aggressione con il tuo cellulare: questo non solo attira l'attenzione, ma crea anche prove importanti, necessarie per condannare gli aggressori. Ma non pubblicare il video sui social media.

7. Dopo l'aggressione: offri il tuo sostegno!

Rimani accanto alla persona aggredita finché l'aggressore non se ne è andato e - se lo desidera – accompagnala in un luogo sicuro. Spesso lo shock emerge solo dopo l'aggressione. Chiedi alla persona come sta e cosa puoi fare per lei. Suggerisci di contattare insieme un centro di consulenza, dove si può denunciare l'accaduto e dove si può ottenere un ulteriore supporto professionale.

I centri di consulenza aiutano anche a decidere quali sono i mezzi legali a disposizione della persona aggredita. Finora le aggressioni razziste sono state denunciate troppo raramente. In ogni caso, puoi offrirti come testimone alla persona interessata.

8. Rimani in ascolto!

Se intervieni in caso di attacchi razzisti, non proteggi solo le persone direttamente colpite. Contribuisci anche al fatto che il razzismo non è più normalizzato nella nostra società, ma viene chiamato per nome e condannato. Questo è importante anche quando le persone interessate non sono presenti.

Quindi rimani allerta, informati sul razzismo quotidiano in Svizzera e sulle opinioni delle persone coinvolte. Ogni giorno, intenzionalmente o involontariamente, tutti noi abbiamo dei comportamenti o atteggiamenti razzisti. Se non è facile riconoscerlo negli altri lo è ancor meno in noi stessi.