La petizione di Amnesty International, Operazione Libero e altre organizzazioni continuerà a raccogliere firme a favore della soluzione del consenso anche dopo la sessione estiva per far capire al Parlamento quanto siano alte le aspettative della popolazione nei confronti del nuovo Codice penale, che sarà discusso al Consiglio degli Stati il 7 giugno.
"I membri del Consiglio degli Stati hanno un'opportunità unica per inviare un segnale inequivocabile. Dire chiaramente che la diffusione scioccante delle aggressioni sessuali e degli stupri in Svizzera non sarà più tollerata. Siamo a favore di una protezione completa dell'autodeterminazione sessuale, senza se e senza ma. 'Solo il sì significa sì': questo deve essere il messaggio del legislatore", afferma Cyrielle Huguenot, responsabile del settore Diritti delle donne per Amnesty Svizzera.
"Sono passati più di tre anni da quando abbiamo lanciato un ampio dibattito pubblico sulla violenza sessuale in Svizzera. È il momento di agire. Il Parlamento dovrebbe finalmente sancire nella legge quanto da tempo è accettato nella società ed è anche in linea con la tendenza europea: un rapporto sessuale richiede il consenso di tutte le persone coinvolte. Il sesso senza consenso è uno stupro e deve essere punito di conseguenza.”
In questi 12 Stati europei il principio del consenso è iscritto nella legge: Belgio, Regno Unito, Lussemburgo, Islanda, Malta, Svezia, Grecia, Cipro, Danimarca, Slovenia, Irlanda, Croazia. Recentemente, anche la Camera dei Rappresentanti in Spagna ha adottato la soluzione "Solo Sì significa Sì".
Martedì 7 giugno, esperti di Amnesty e di altre organizzazioni, nonché vittime di violenza sessuale, seguiranno il dibattito sul Codice penale sessuale dalla galleria del Consiglio degli Stati e commenteranno in diretta (#NurJaheisstJa, #SeulUnOuiestUnOui).
Maggiori informazioni sulla campagna: https://www.amnesty.ch/violenza-sessuale