© Amnesty International
© Amnesty International

Rapporto annuale 2020/21 Il capitolo dedicato alla situazione dei diritti umani in Svizzera

7 aprile 2021
Il parlamento ha adottato draconiane leggi antiterrorismo. La risposta del governo al Covid- 19 ha limitato in modo sproporzionato il diritto alla libertà d’espressione. Il parlamento ha avviato la riforma del diritto penale in materia di reati sessuali; i cittadini svizzeri hanno votato per includere l’orientamento sessuale nella legislazione sull’incitamento all’odio. Il governo si è rifiutato di reinsediare altri rifugiati dalle isole greche e ha sospeso temporaneamente le domande di asilo alle frontiere a causa del Covid-19. Si è tenuto un referendum storico che chiedeva la diligenza dovuta sui diritti umani obbligatoria per le multinazionali.

Confederazione svizzera
Capo di stato e di governo: Simonetta Sommaruga

CONTESTO

Tra marzo e giugno, in risposta alla pandemia da Covid-19, l’esecutivo ha governato con poteri d’emergenza, con un impatto su una serie di diritti come la libertà di riunione e di movimento. Nonostante la pressione di numerose organizzazioni e associazioni, a fine anno non era stato commissionato alcuno studio completo e indipendente per determinare le misure volte a fornire la massima tutela agli operatori sanitari in Svizzera1. Il senato (seconda camera) ha accettato la proposta del governo per la creazione di un’istituzione nazionale indipendente per i diritti umani; la proposta doveva passare all’altra camera nel 2021. A settembre, il parlamento ha deciso di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 50 per cento rispetto ai livelli registrati nel 1990.

PROCESSI INIQUI

A maggio, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e gli esperti delle Nazioni Unite hanno criticato le proposte di nuove leggi antiterrorismo “draconiane”2. A settembre, il parlamento ha approvato leggi che hanno limitato preventivamente la libertà di una persona senza accusa o processo e hanno incluso una definizione vaga ed eccessivamente ampia di “terrorismo”.

LIBERTÀ DI RIUNIONE

All’inizio della pandemia, la polizia non ha avuto linee guida chiare per attuare le misure di emergenza e ha limitato in modo sproporzionato il diritto alla libertà di riunione pacifica, imponendo divieti generali alle manifestazioni pubbliche e comminando multe in alcuni cantoni3.

VIOLENZA DI GENERE

A gennaio, una commissione parlamentare ha riesaminato il diritto penale relativo ai reati sessuali4. La commissione ha incaricato il governo di presentare una proposta per ridefinire gli atti sessuali commessi contro la volontà di una persona. La definizione di stupro prevedeva che la vittima fosse di sesso femminile e l’uso della coercizione o della forza.

DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER E INTERSESSUATE

Il parlamento ha votato a favore dell’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Le coppie omosessuali avranno gli stessi diritti, eccetto per alcune limitazioni nell’ambito della donazione di sperma. A luglio, a seguito di un referendum a favore del cambiamento, la legislazione sull’incitamento all’odio è stata estesa per rendere reati l’incitamento all’odio e la discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

DIRITTI DI RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

Sono pervenute segnalazioni di uso sproporzionato della forza da parte del personale di sicurezza nei centri federali di accoglienza per i richiedenti asilo5. A fine dicembre non erano state annunciate né condotte indagini indipendenti. Durante la chiusura del confine con l’Italia stabilito nell’ambito delle misure di emergenza per il Covid-19, da metà marzo a metà maggio, le domande di asilo alle frontiere sono state sospese, con la sola eccezione delle persone vulnerabili. A marzo è stata respinta un’iniziativa parlamentare che chiedeva l’introduzione di una clausola umanitaria nella legislazione che punisce “per incitazione all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegali”. A luglio, la corte federale ha confermato le condanne per “favoreggiamento dell’ingresso illegale” delle attiviste per i diritti umani Anni Lanz e Lisa Bosia Mirra, che avevano aiutato richiedenti asilo in difficoltà a entrare in Svizzera. Il governo si è rifiutato di accettare ulteriori rifugiati dalle isole greche, sebbene diverse grandi città offrissero luoghi di ricollocazione. È stata fatta eccezione per 54 minori non accompagnati con legami familiari in Svizzera, che sono stati ricollocati. A settembre, dopo la distruzione del campo profughi di Moria a Lesbo, in Grecia (cfr. Grecia), il governo ha deciso di accettare altri 38 minori, che avrebbero dovuto essere reinsediati entro fine anno.

RESPONSABILITÀ AZIENDALE

Il 29 novembre si è tenuto il referendum sull’Iniziativa popolare per le imprese responsabili, che chiedeva d’introdurre l’obbligatorietà della diligenza dovuta sui diritti umani e sull’ambiente per le multinazionali che operano all’estero, ed è stato respinto. Sebbene l’iniziativa sia stata rifiutata dai cantoni, ha ottenuto la maggioranza al voto popolare. Era la prima volta che i votanti di un paese dicevano sì a questa tipologia di diligenza dovuta obbligatoria6.

IMPUNITÀ

A giugno, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la Svizzera aveva violato il diritto alla vita per non aver adottato misure adeguate per proteggere un uomo che, nel 2014, si era suicidato in custodia di polizia. Le autorità svizzere non avevano inoltre condotto un’indagine efficace.

1 Garantire i diritti del personale sanitario, (comunicato stampa, 18 agosto).
2 I diritti fondamentali e lo stato di diritto vittime di danni collaterali (comunicato stampa 24 settembre).
3 Amnesty International chiede linee guida chiare sull’espressione di opinioni nei luoghi pubblici (comunicato stampa, 5 maggio).
4 Un progetto specifico per la revisione del diritto penale in materia di reati sessuali (comunicato stampa, 18 gennaio).
5 Un regime rigido nei centri federali e dei termini molto brevi (comunicato stampa, 28 febbraio).
6 Prendiamo le imprese in parola! (news, 27 novembre).