In diversi cantoni, manifestanti pacifici hanno subìto restrizioni sproporzionate da parte della polizia e delle autorità cantonali. Sono proseguiti i lavori per l’inserimento della definizione di tortura nel codice penale. Rifugiati e migranti hanno continuato a ricevere sostegno e protezione insufficienti. Un’ampia maggioranza della popolazione ha votato a favore del rafforzamento delle misure contro il cambiamento climatico. La pratica del riconoscimento facciale automatico è stata vietata in diverse città.
CONTESTO
A maggio, dopo 20 anni di preparazione, è stata formalmente creata l’Istituzione svizzera per i diritti umani. Tuttavia, sono state espresse preoccupazioni circa l’inadeguatezza dei finanziamenti a essa destinati e la mancanza nel suo mandato della possibilità di ricevere le denunce.
La Svizzera è stata sottoposta a diverse revisioni internazionali sui diritti umani. Nel contesto dell’Upr, la Svizzera è rimasta riluttante a investire adeguatamente in un meccanismo permanente tra le agenzie che coordinasse l’attuazione degli obblighi internazionali in materia di diritti umani o a impegnarsi a garantire che i referendum di iniziativa popolare fossero pienamente compatibili con il diritto internazionale sui diritti umani prima di essere sottoposti a votazione.
VIOLENZA DI GENERE
Il parlamento ha adottato un emendamento al codice penale che ha modificato la definizione di stupro, riconoscendo che “un atto sessuale contro la volontà di un’altra persona” è stupro. L’adozione della legge, che entrerà in vigore nel 2024, ha segnato la fine dell’obsoleta definizione di stupro che prevedeva l’uso di forza fisica, minaccia o coercizione e considerava solo le donne come vittime.
Il parlamento ha inoltre chiesto la creazione in tutti i cantoni di centri di crisi per le persone sopravvissute alla violenza di genere e ha commissionato uno studio per valutare gli ostacoli che queste devono affrontare quando cercano giustizia.
DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
La camera bassa del parlamento ha respinto con una maggioranza risicata un’iniziativa parlamentare volta a depenalizzare completamente l’aborto.
DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
In seguito alle preoccupazioni espresse nel 2022 dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità è stata lanciata una Iniziativa per l’inclusione, con l’obiettivo di ottenere l’uguaglianza giuridica ed effettiva per le persone con disabilità.
LIBERTÀ DI RIUNIONE PACIFICA
È rimasto in vigore un sistema che richiede l’autorizzazione per le riunioni pubbliche. Pacifiche manifestazioni di protesta non autorizzate sono state disperse con la forza, anche nelle città di Basilea e Ginevra.
Nei cantoni di Zurigo e Basilea Città l’ala giovanile di un partito di destra ha lanciato un’iniziativa popolare volta a rafforzare ulteriormente l’obbligo di autorizzazione per le manifestazioni e a introdurre una responsabilità finanziaria obbligatoria per gli organizzatori.
Dall’inizio dell’attuale conflitto armato a Gaza, diverse città della Svizzera tedesca hanno imposto divieti temporanei alle manifestazioni.
TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI
Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha esaminato la situazione della Svizzera, chiedendo rapidi progressi sulla definizione di tortura nel codice penale, su cui il parlamento era al lavoro. Questi includevano il rafforzamento del meccanismo nazionale di prevenzione e la creazione di un meccanismo indipendente in ogni cantone per indagare e perseguire le accuse di violenza da parte della polizia e di violenza contro le persone in detenzione.
DIRITTI DI RIFUGIATI E MIGRANTI
La Corte europea dei diritti umani ha criticato il fatto che i criteri per il ricongiungimento familiare dei rifugiati temporaneamente ammessi in Svizzera fossero troppo rigidi. In una sentenza del luglio 2023 la Corte ha stabilito che la Svizzera ha violato il rispetto del diritto alla vita familiare in tre casi, respingendo le richieste di ricongiungimento familiare perché le persone rifugiate erano dipendenti dall'assistenza sociale. La Svizzera ha continuato a trasferire alcune di loro in Croazia (comprese quelle con problemi di salute o che soffrivano di traumi), nonostante le prove di rimpatri sommari e le gravi carenze del sistema di asilo croato. Il programma di reinsediamento svizzero per l'ammissione di persone rifugiate particolarmente vulnerabili è stato sospeso nel 2023, impedendo ai rifugiati di cercare protezione in Svizzera attraverso canali regolari e sicuri. Uno studio commissionato dal governo ha individuato la necessità di migliorare l’assistenza medica per i richiedenti asilo ospitati in sistemazioni gestite dalla confederazione e dai cantoni. La commissione nazionale per la prevenzione della tortura ha espresso preoccupazione per l’assistenza inadeguata dei minori non accompagnati nei centri federali d’asilo.
DIRITTO A UN AMBIENTE SALUBRE
In un referendum tenutosi a giugno, il 59 per cento delle persone votanti ha confermato una nuova legge sul clima volta ad accelerare il passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili e a ridurre l’impatto climatico negativo del settore finanziario. Sebbene Amnesty International abbia sostenuto la legge, le misure non sono ritenute sufficienti per eliminare velocemente tutti i combustibili fossili entro il 2030.
DIRITTO ALLA PRIVACY
Nell’ambito della campagna di Amnesty International e di altre Ong, iniziative parlamentari in otto città e cantoni hanno chiesto che fosse vietato il riconoscimento facciale automatico negli spazi pubblici. A Zurigo, San Gallo e Losanna e nel cantone di Basilea Città, i parlamenti hanno adottato mozioni per il divieto del riconoscimento facciale, e mozioni analoghe erano in preparazione a Lucerna e Ginevra e nei cantoni di Zurigo e Basilea Campagna. In un sondaggio nazionale è emerso che il 78 per cento dei candidati parlamentari sosteneva tale divieto.