domande frequenti

Cos'è l'educazione ai diritti per Amnesty? Quali le metodologia che utilizziamo? Perchè è al centro del nostro lavoro?

Che cos’e’ l’educazione ai diritti umani?

L’educazione ai diritti umani è un’attività volontaria e partecipativa che, grazie all’acquisizione di conoscenze, competenze e comportamenti conformi ai principi concernenti i diritti umani universalmente riconosciuti, mira a trasmettere a persone, gruppi e associazioni, gli strumenti per agire.

È un processo a medio e lungo termine che mira a sviluppare e integrare le dimensioni cognitive, affettive e psicologiche legate ai diritti umani e in particolar modo lo spirito critico. L'obiettivo è creare una cultura che incoraggi il rispetto dei diritti umani e comportamenti e atteggiamenti che sappiano difenderli e promuoverli per tutti e tutte noi.

La definizione di educazione ai diritti umani è contenuta nell’articolo 2 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’educazione e la formazione ai diritti umani del 2011.

“1. L'educazione e la formazione ai diritti umani comprende tutte le attività di educazione, formazione, informazione, sensibilizzazione e apprendimento intese a promuovere l'universale  rispetto e osservanza di tutti i diritti umani e libertà fondamentali e quindi a contribuire, tra l'altro, alla prevenzione delle violazioni e degli abusi dei diritti umani fornendo alle persone conoscenza, abilità e comprensione e sviluppando le loro attitudini e i loro comportamenti, per renderle effettivamente capaci di contribuire alla costruzione e alla promozione di una cultura universale dei diritti umani.”

Perché Amnesty International lavora nell’educazione ai diritti umani?

L’educazione ai diritti umani rientra fra gli obiettivi strategici di Amnesty International. Noi crediamo fermamente che l’instaurazione e la promozione di una cultura dei diritti umani consenta di lottare contro le cause alla base delle ingiustizie, della violenza e delle discriminazioni.

Quale metodo didattico è utilizzato nell’educazione ai diritti umani?

L’educazione ai diritti umani è:

  • Apprendere le nozioni di base sui diritti umani – una trasmissione di sapere, che agisce sulla testa di chi apprende, ampliandone conoscenze e competenze.
  • Apprendere per mezzo dei diritti umani – modificare gli atteggiamenti di chi apprende, toccare i cuori, l’emotività’, i valori e i comportamenti, i modi di agire.
  • Apprendere a favore dei diritti umani – si tratta della parte che riguarda l’agire e la mobilitazione, che hanno a che fare con le mani; le persone si percepiscono come agenti di cambiamento.

Per questo motivo ci confrontiamo con i fruitori del tipo di formazione che offriamo e le/li incoraggiamo a riflettere sul proprio ruolo riguardo alla tutela dei diritti umani. Partiamo dalle loro conoscenze ed esperienze precedenti, per fare sì che i diritti umani appaiano reali e concreti e cerchiamo in ogni momento di creare un collegamento, stabilire un legame con la vita di tutti i giorni.  Per noi è essenziale mostrare differenti prospettive e agevolare la comprensione di fenomeni complessi e globali. Integriamo nei nostri laboratori elementi pratici e teorici.

Oltre agli obiettivi di apprendimento di tipo cognitivo, applichiamo nella pratica le competenze interdisciplinari delle persone come, ad esempio: l’argomentare, il cambiare prospettiva, il riflettere sul proprio atteggiamento e comportamento, lo stabilire collegamenti con la vita quotidiana. Quest’approccio aiuta chi si dispone all’apprendimento a sviluppare un punto di vista critico e a vedere che esistono diversi modi di considerare una questione.

Noi concepiamo l’educazione ai diritti umani come un insegnamento olistico. Non si tratta unicamente di trasmettere delle conoscenze, ma anche di mettere in discussione i comportamenti e identificare le possibilità di agire. Le tre dimensioni (cognitiva, emozionale e dell’agire) sono interconnesse e interdipendenti. In questo modo, chi apprende può rendersi conto del significato dei diritti fondamentali all’interno della propria vita quotidiana e percepire il proprio ruolo di agente sociale di cambiamento. Occorre andare oltre la constatazione delle situazioni di violazione dei diritti umani, che può risultare demotivante e fornire mezzi e strumenti per agire.

In quale modo parliamo di ciò che fa Amnesty International nelle classi?

All’inizio del laboratorio parliamo brevemente delle origini e della storia di Amnesty International. Alla fine del laboratorio informiamo gli alunni fra i quindici e i ventisei anni di età circa la rete di giovani attivisti Amnesty YOUTH, per chi volesse scegliere di impegnarsi in modo indipendente e volontario.

Lo scopo dell’educazione ai diritti umani è innanzitutto quello di promuovere una cultura dei diritti umani. I nostri laboratori nelle classi non servono in alcun modo a condurre delle campagne, a persuadere  i giovani o, ancora, a reclutare dei nuovi membri.

In quale modo Amnesty International si accerta della qualità della sua offerta di educazione ai diritti umani per le classi secondarie di primo e secondo ciclo?

Noi conduciamo delle verifiche in merito ai nostri laboratori chiedendo un feedback ai tre gruppi di persone coinvolte:

  1. Agli alunni, attraverso la loro opinione, scritta in modo anonimo su post-it al termine del laboratorio
  2. Al corpo docente, attraverso un formulario inviato per via elettronica al termine del laboratorio
  3. Alla squadra di animatori, attraverso un questionario da compilare al termine del laboratori

Sulla base di queste verifiche, i nostri laboratori sono adattati e la nostra offerta in merito si rinnova di continuo. I formatori e le formatrici della nostra squadra di animazione si formano costantemente su nuove tematiche e tecniche d’animazione e devono poter vantare un’esperienza di insegnamento o di lavoro con i giovani. Inoltre, prima di presentarsi in una classe per conto di Amnesty International, devono avere completato una formazione interna all'organizzazione, che dura diversi giorni.

Che cosa dicono i programmi di studio in merito all’educazione ai diritti umani?

Il Lehrplan 21, che è il primo programma di studi relativo all’istruzione obbligatoria/scuola dell’obbligo valevole per tutta la Svizzera di lingua tedesca, considera l’educazione e la formazione ai diritti umani e ai diritti del fanciullo come delle tematiche trasversali. Da parte sua, il piano di studi romando (PER) ha indicato per i temi di “pratica della cittadinanza e diritti fondamentali” degli obiettivi pedagogici da raggiungere gradualmente nel corso del percorso scolastico.

La fondazione éducation 21, che coordina e promuove l’istruzione/l’educazione in Svizzera al fine di una formazione duratura (EDD), agisce in quanto centro di competenza nazionale per l’insegnamento secondario di I e II livello su mandato della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione, della Confederazione e delle istituzioni private. L’educazione ai diritti umani è una pietra miliare dell’educazione/istruzione in vista di una formazione duratura.

Quali sono le basi legali per attuare l’educazione ai diritti umani in Svizzera?

Il Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, art. 13.

La Convenzione dei diritti del fanciullo, art. 28 e 29.

La Carta del Consiglio d’Europa sull’educazione per la cittadinanza democratica e l’educazione ai diritti umani adottata nel 2010 sotto la presidenza della Svizzera.

Il Programma mondiale per l’educazione ai diritti umani in corso dal 2005.

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’educazione e la formazione ai diritti umani, adottata dall’Assemblea Generale il 19 dicembre 2011.