Nei mesi precedenti la votazione sull’iniziativa detta dei «giudici stranieri», dei gruppi di Amnesty International organizzeranno delle azioni di strada in tutte le regioni del paese. Il nostro obiettivo: rendere popolari i diritti umani e segnalare i pericoli rappresentati da questa iniziativa anti-diritti umani, che dovrebbero essere messa al voto nel novembre 2018.
La prima azione di strada avrà luogo il 19 maggio a Heerbrugg (San Gallo) e sarà seguita da azioni in una ventina di cittadine nel corso dell’estate. (un calendario provvisorio delle azioni è visibile qui https://force.amnesty.ch/#nos-actions, il calendario per la Svizzera italiana è in elaborazione).
Portare i diritti umani in piazza
«L’iniziativa «Il diritto svizzero anziché giudici stranieri» rappresenta un attacco ai diritti umani, poiché la sua adozione potrebbe sfociare nell’abbandono della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e il ritiro dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Corte CEDU). Questo significherebbe un indebolimento catastrofico della protezione dei diritti umani in Svizzera e in Europa,» ha dichiarato Patrick Walder, responsabile della campagna per Amnesty Svizzera.
«Sarebbe vergognoso se la Svizzera, celebre per la sua democrazia diretta, diventasse il paese che indebolisce i diritti umani invece di essere il paese che li difende. È nostro dovere proteggere i diritti umani. La campagna «I diritti umani sono la nostra forza» si prefigge di ottenere un NO chiaro dalle urne in occasione del voto sull’iniziativa detta dei «giudici stranieri »».
«Con le nostre azioni di strada nelle diverse città svizzere vogliamo dimostrare che i diritti umani sono importanti nella vita quotidiana delle persone. Noi tutte e noi tutti beneficiamo dei diritti umani, spesso senza saperlo. Con un quiz sui diritti umani, delle informazioni e dei giochi, vogliamo portare i diritti umani in piazza,» ha spiegato Patrick Walder.
Impedire il sabotaggio
Riuniti in Assemblea generale il 5 maggio a Berna, i militanti di Amnesty International hanno esortato gli elettori svizzeri a respingere l’iniziativa con un chiaro NO.
L’iniziativa detta dei «giudici stranieri» coincide con un momento in cui le crisi dei diritti umani in paesi quali la Russia e la Turchia dimostrano la necessità di una protezione europea comune di questi diritti, si legge nella risoluzione adottata all’unanimità.
«Laddove i governi autoritari limitano le libertà e i diritti dei propri popoli, la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) rappresenta una linea rossa il cui superamento avrebbe gravi conseguenze», è scritto ancora nel testo della risoluzione. «Un certo numero di osservatori guardano alla Svizzera con preoccupazione, realizzando che il nostro paese potrebbe mettere in pericolo la protezione dei diritti umani in Europa.»