In un rapporto pubblicato oggi, Amnesty International evidenzia i messaggi ambivalenti del presidente Obama e del suo governo durante i primi cento giorni di questa amministrazione:
- Il presidente Obama ha reso pubblici quattro memorandum che autorizzavano legalmente la CIA ad impiegare metodi di interrogatorio che costituivano atti di tortura e maltrattamento contro i prigionieri mantenuti in detenzione segreta. Obama ha condannato la pratica della tortura ma ha assicurato che i presunti autori di questi crimini non saranno tradotti davanti alla giustizia se avevano seguito i consigli legali emessi dal Dipartimento della Giustizia, sottolineando che preferiva guardare al futuro piuttosto che al passato
- Il presidente statunitense ha pubblicato un decreto sulla futura chiusura del centro di detenzione di Guantanamo, ma non si è impegnato a portare i detenuti davanti a un tribunale civile, o a liberarli. Ha promesso che i casi dei 240 detenuti di Guantanamo saranno riesaminati “man mano e il più rapidamente possibile” in modo da determinare quali siano trasferibili o liberabili. Tuttavia, da gennaio, un solo prigioniero è stato rimesso in libertà, e nessuno è stato incolpato. Questo malgrado il fatto che, da mesi ormai, dei giudici federali abbiano ordinato la libera-zione immediata di alcuni detenuti. L’ammissione umanitaria di ex-detenuti da parte della Svizzera o di altri Stati si fa attendere.
- Ha ordinato alla CIA di chiudere i centri segreti di detenzione, vietandole di gestire tali centri in futuro, ma lasciando aperta la possibilità di rapire persone e mettere in atto detenzioni all’estero « di breve durata, transitorie ».
- Ha pubblicato un decreto che vieta il ricorso alla tortura e ad altre forme di maltrattamento, ma ha approvato senza riserve la proroga dell’impiego del Manuale delle procedure dell’esercito degli Stati Uniti. Questo documento non vieta la privazione prolungata del sonno e l’isolamento in cella, come pure lo sfruttamento delle fobie dei detenuti, schernendosi del divieto internazionale della tortura e di altri maltrattamenti.
« Amnesty International aveva salutato le misure annunciate dal presidente Oba-ma nei due giorni che hanno seguito la sua entrata in funzione » ha dichiarato Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International. « Ma fino a quando gli Stati Uniti non metteranno un termine a tutte le detenzioni illegali e non porteranno davanti alla giustizia tutti i presunti autori di atti di tortura e altre gravi violazioni dei diritti umani commessi durante l’amministrazione di George Bush, questo capitolo non sarà chiuso. »