8 anni dall’apertura di Guantanamo Chiusura del centro di detenzione e ammissione in Svizzera di due uiguri

L’11 gennaio 2010 ha marcato l’ottavo anniversario dall’apertura, da parte delle autorità statunitensi, del campo di prigionia nella base di Guantanamo, a Cuba. Nonostante la promessa del presidente ...

L’11 gennaio 2010 ha marcato l’ottavo anniversario dall’apertura, da parte delle autorità statunitensi, del campo di prigionia nella base di Guantanamo, a Cuba. Nonostante la promessa del presidente Barack Obama di chiudere il campo nel gennaio 2010, sono circa 200 i detenuti ancora dietro le sbarre. Tra loro figurano anche due uiguri che potrebbero essere accolti in Svizzera per motivi umanitari. Amnesty International auspica che il Consiglio Federale decida di accoglierli, dando loro l’opportunità, con l'aiuto del Canton Giura, di dare una svolta alla loro vita, ritrovando dignità e sicurezza.

Guantanamo sarà chiuso entro un anno. Così si era espresso il presidente Barack Obama poco dopo il suo insediamento, nel gennaio 2009. Lo scorso novembre Obama ha però dovuto ammettere che non sarà in grado di mantenere la sua promessa. Attualmente sono 198 i detenuti trattenuti nel campo. Quaranta di essi non possono fare rientro nel loro paese d'origine, dove rischiano di essere sottoposti a tortura e ad altre gravi violazioni dei diritti umani.

In seguito all’insediamento di Obama, 40 detenuti sono stati trasferiti all'estero. Francia, Portogallo, Belgio e Ungheria hanno già accolto un certo numero di ex detenuti. Altri Stati si sono dichiarati pronti a fare un gesto umanitario; tra questi figurano la Spagna, l’Irlanda, la Lituania e la Svizzera. Il Consiglio Federale ha annunciato nel mese di dicembre che il Canton Ginevra si è detto pronto ad ospitare un prigioniero uzbeko.

L’etichetta di "terrorista" rende difficile l’accoglienza in altri paesi. Amnesty International deplora il fatto che continuino ad essere pubblicate informazioni non confermate sul tasso di recidiva degli ex detenuti di Guantanamo. Le autorità statunitensi non hanno finora fornito prove convincenti in questo senso. "In molti casi, l'accusa mossa contro ex prigionieri di avere aderito a gruppi terroristici dopo il loro rilascio, si è rivelata del tutto infondata", ha detto Alain Bovard, giurista presso la sezione svizzera di Amnesty International. "Nella lista dei recidivi figurano anche ex detenuti che hanno semplicemente espresso delle critiche su Guantanamo, anche nel contesto di eventi organizzati da Amnesty International."

Tra i detenuti di Guantanamo che potrebbero essere rilasciati figurano anche due fratelli uiguri. Dopo un attento riesame del loro caso e la visita di una delegazione svizzera a Guantanamo, il Consiglio federale ha concluso che i due adempiono i criteri per l'ammissione per motivi umanitari nel nostro paese. "Ora che il governo del Giura ha detto di essere pronto a riceverli, siamo fiduciosi e speriamo che l’ammissione per motivi umanitari si concretizzerà," ha dichiarato Alain Bovard. "La Svizzera, grazie al Canton Giura, può contribuire nel dare una svolta alla situazione di questi due uomini. In caso di rinvio in Cina, rischiano il carcere, la tortura e forse la morte. Le relazioni economiche con la Cina non devono avere il sopravvento sul rispetto dei diritti fondamentali dei due uiguri."

In una lettera inviata al Consiglio Federale, le autorità cinesi hanno descritto gli uiguri come terroristi legati al Movimento islamico del Turkestan (East Turkestan Islamic Movement - ETIM). "I due uiguri non hanno alcun legame provato con qualsiasi organizzazione terroristica, e sono stati arrestati in modo del tutto arbitrario", ha detto Alain Bovard. "La Cina non ha finora fornito alcuna prova credibile a dimostrazione del fatto che l’ ETIM sia impegnato in attività terroristiche. Ci sono anche persone che mettono in dubbio l'esistenza stessa di questa organizzazione

Dal 2001 la repressione da parte delle autorità cinesi contro gli uiguri è aumentata, sfruttando il pretesto della "guerra contro il terrorismo" per giustificare questa politica. Nell'agosto del 2002, gli Stati Uniti hanno risposto alle ripetute pressioni da Pechino, includendo l’ ETIM nella lista delle "organizzazioni terroristiche". Nonostante le aspre critiche da parte delle organizzazioni che si battono in difesa dei diritti umani, questo elenco è stato approvato dalle Nazioni Unite l’11 settembre 2002.

11.01.2010