Ai Weiwei.
© Bert van Dijk
Secondo fonti ufficiali cinesi, Ai Weiwei sarebbe stato rilasciato "grazie alla sua predisposizione a confessare i reati commessi e alla malattia cronica di cui soffre". La sua scarcerazione coincide con la visita del premier cinese Wen Jiabao nel Regno Unito e in Germania, paesi in cui Ai ha forti legami professionali e gode di un grande sostegno pubblico.
Il rilascio di Ai Weiwei è un fatto positivo, ma è fondamentale che egli possa ora godere della piena libertà e non rischi di finire agli arresti domiciliari, com'è accaduto ad altri attivisti recentemente rilasciati dopo essere stati sottoposti a detenzione arbitraria.
È fondamentale, per Amnesty International, che la comunità internazionale non si accontenti di questa mossa, che pare determinata dalla necessità di placare le critiche, e continui a chiedere la scarcerazione degli attivisti che languono nelle prigioni segrete o che rischiano una condanna per incitamento alla sovversione
In particolare, Amnesty International chiede l'immediato rilascio di quattro persone arrestate con Ai, Wen Tao, Hu Mingfen, Liu Zhenggang e Zhang Jinsong, tuttora in detenzione segreta.
Ai Weiwei era uno degli oltre 130 attivisti, avvocati, blogger e utenti di Twitter arrestati a febbraio nel corso di un giro di vite contro il dissenso scatenato dal governo nel timore di una "rivoluzione dei gelsomini" ispirata dagli eventi del Medio Oriente e dell'Africa del Nord.
23 giugno 2011