Augusto Pinochet a Santiago nel 1983. © Amnesty International
Augusto Pinochet a Santiago nel 1983. © Amnesty International

Il Cile di Augusto Pinochet - Fatti e Cifre

Il golpe L’11 settembre 1973 il Generale Augusto Pinochet guida un colpo di Stato militare in Cile Lo stesso giorno, durante il bombardamento del palazzo presidenziale, il presidente Salvador Allende ...

 

Il golpe

L’11 settembre 1973 il Generale Augusto Pinochet guida un colpo di Stato militare in Cile

Lo stesso giorno, durante il bombardamento del palazzo presidenziale, il presidente Salvador Allende si suicidò.

Decine di migliaia di uomini e donne furono arrestati e torturati. Molti di loro non sono stati ritrovati a oggi, mentre migliaia di persone scelsero l’esilio.

I ricercatori di Amnesty International visitarono il Cile nel novembre 1973 per documentare le violazioni dei diritti umani, un rapporto fu pubblicato alcuni mesi più tardi.

Nel ottobre 1988 un plebiscito decise la fine del governo militare: le elezioni si tennero nel 1989.

Nel 1991 Patricio Aylwin assunse la carica di presidente del Cile.

Cifre

Nel 1991 il cosiddetto “Rapporto Rettig” (Rapporto della Commissione Nazionale per la Verità e la Riconciliazione) ha stabilito che 2’296 persone hanno subito violazioni dei diritti umani e in seguito uccise dalle forze di sicurezza per ragioni politiche, inoltre almeno 1’000 sono state le vittime di sparizioni forzate.

Nel 2004 la Commissione Valech ha sottomesso un rapporto supplementare che documenta 28’459 casi di detenzioni illegali: nella maggior parte dei casi i detenuti furono torturati.

Una revisione finale dei lavori della Commissione Valech ha stabilito a oltre 40’000 il totale delle vittime di violazioni dei diritti umani tra il 1973 e il 1990. Il numero totale delle persone ufficialmente riconosciute come sparite o uccise è 3’216, mentre 38’254 persone sono state riconosciute come sopravvissute a detenzione per motivi politici e/o tortura.

La legge di amnistia cilena

Nel marzo 1974 il decreto legge 2191 – la cosiddetta “Legge di amnistia” – ha amnistiato quasi tutti i crimini commessi tra l’11 settembre 1973 e il 10 marzo 1974. Alcuni giudici hanno applicato la legge per esentare membri delle forze armate e le forze di sicurezza da ogni responsabilità per tortura, esecuzioni extra giudiziali e altre violazioni dei diritti umani.

Dal 1998, dopo l’arresto a Londra del Generale Pinochet, alcune decisioni dei tribunali hanno evitato l’applicazione della Legge di amnistia. Ma la legge è ancora in vigore ed è stata applicata.

Secondo il più recente rapporto del Gruppo di lavoro delle Nazioni unite sulle sparizioni involontarie o forzate, 34 casi di sparizioni forzate non sono stati investigati a perché i tribunali hanno applicato la Legge di amnistia.

Nel 2006 la Corte interamericana dei diritti umani ha stabilito che la Legge di amnistia è in contrasto con l’obbligo legale del Cile di investigare le violazioni dei diritti umani e chiamare i responsabili a rispondere dei propri atti.

Casi significativi recenti nei quali è stata applicata la Legge di amnistia includono l’omicidio del diplomatico cileno-spagnolo Carmelo Soria, nel 1996, e del leader sindacale Pedro Enrique Poblete Córdova nel 1998.

Stando alle cifre ufficiali, dal 2000 circa 80 persone sono state condannate, incriminate o accusate. Le sentenze sono definitive in un terzo dei casi. Attualmente sono ancora aperti oltre 1’000 casi.

Fino al 2010 molti casi di violazioni dei diritti umani commessi dalle forze di sicurezza di Pinochet venivano sottoposti a tribunali militari.

Nonostante la riforma del sistema di giustizia militare di quell’anno, la polizia e i membri delle forze armate coinvolti in violazioni dei diritti umani sono ancora indagati e vengono processati dai tribunali militari senza che siano date le necessarie garanzie in merito a indipendenza e imparzialità.

Centri di detenzione

Durante il regime di Pinochet in tutto il Cile furono creati centri di detenzione nei quali le persone venivano detenute e torturate. Di molte di queste persone si è persa ogni traccia.

Alcuni dei centri più conosciuti:

Stadio nazionale (Santiago): Circa 40’000 persone furono detenute tra il settembre e il novembre 1973.

Villa Grimaldi (Santiago): Circa 4’500 detenuti tra il 1974 e il 1977.

Tres Alamos (Santiago): Circa 400 detenuti tra il 1974 e il 1975.

Chacabuco (nord del Cile): Circa 1’800 persone detenute tra il 1973 e il 1975.

Pisagua (regione di Tarapaca ): Circa 800 detenuti tra il 1973 e il 1974.

Quiriquina (un’isola nella Baia di Concepción): Circa 1’000 detenuti tra il 1973 e il 1975.

Isola di Dawson: Circa 400 detenuti tra il 1973 e il 1974.

Nave Esmeralda (Valparaiso): Circa 100 persone detenute e torturate.

Calle Londres 38 (Santiago): Si stima che circa 2’000 persone furono detenute e torturate qui.