- La polizia irrompe al Mosca Pride (27 maggio 2O12) - © Amnesty International
La legge che punisce "la propaganda dell'omosessualità tra i minori", approvata dal parlamento russo il 25 gennaio scorso, con un solo voto contrario e un'astensione, costituisce una violazione degli obblighi internazionali del Paese nei confronti delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate) destinata a lederne i diritti fondamentali.
La legge introduce in tutta la Federazione l'illecito amministrativo di "propaganda dell'omosessualità tra i minori", prevedendo multe fino a 5OO'OOO rubli.
Poiché in Russia non esiste una definizione giuridica della "propaganda dell'omosessualità", Amnesty International ritiene che la norma finirà per punire comportamenti perfettamente legittimi, legati all'espressione dell'identità e delle opinioni personali, e contribuirà a stigmatizzare e isolare le persone LGBTI, minori inclusi, privandole dell'accesso a informazioni che potrebbero essere vitali per la loro salute.
In modo perverso, la normativa presume che lo sviluppo morale, spirituale e psicologico dei minori si persegua meglio privandoli d'informazioni che potrebbero aiutarli a prendere decisioni autonome, responsabili e consapevoli.
Inoltre, la legge priverà le persone LGBTI dell'uguaglianza di fronte alla legge, vietando alcune loro attività ed esponendole al rischio d'attacchi e persecuzioni.
In occasione del voto della Duma, durante la manifestazione chiamata "La giornata del bacio", diversi attivisti sono stati insultati e fatti bersaglio di lanci di uova. Una ventina di questi sono stati arrestati.
Amnesty International sottolinea come la polizia abbia ancora una volta diretto la sua forza in modo discutibile contro le persone sbagliate, ossia contro coloro che stavano esercitando il loro diritto alla libertà d'espressione e condividendo reciprocamente i loro sentimenti.