Siria / CPI Amnesty sostiene l'iniziativa della Svizzera

Amnesty International saluta l'iniziativa della Svizzera che ha indirizzato, con altri 52 Stati,  una missiva al presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite domandandogli di adire la Corte Penale Internazionale (CPI) a proposito della situazione siriana. S'incoraggiano i responsabili politici di tutto il mondo a sostenere l'iniziativa.

A seguito della scoperta, nell'aprile 2O12, degl'innumerevoli attacchi condotti dal governo siriano contro la popolazione civile, Amnesty International auspica che la CPI sia adita del caso. Da allora, la situazione è degenerata in un conflitto interno che vede affrontarsi l'esercito siriano e la maggior parte dei gruppi d'opposizione, raggruppati nell'Esercito Siriano Libero. Le violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani nonché i crimini di guerra e contro l'umanità sono divenuti quotidiani e Amnesty International ha pubblicato vari rapporti in proposito (l'ultimo dei quali può essere scaricato qui - in inglese).

La grande maggioranza delle violazioni dei diritti umani documentate da Amnesty è perpetrata dall'esercito regolare siriano e dalle milizie filogovernative. Si tratta di attacchi indiscriminati contro la popolazione civile e dell'uso di armi vietate, come le bombe a grappolo. Migliaia di persone sono state arrestate e la maggior parte di queste sono state torturate. Numerose le sparizioni forzate, mentre circa 8OO persone sono attualmente recluse.

I gruppi d'opposizione non sono da meno e Amnesty International ha altresì documentato i loro abusi, fra cui torture, assassini di prigionieri, prese d'ostaggi o, ancora, il sequestro e l'uccisione di persone sospette di aver collaborato con le forze governative.

Amnesty International condanna fermamente le esazioni d'ogni parte e si appella tanto ai responsabili dei gruppi d'opposizione armati quanto al governo siriano affinché queste cessino senza indugio.

Amnesty ritiene che adire la CPI in merito alla situazione della Siria possa rappresentare un segnale forte per tutte le parti in conflitto e indicare loro che un giorno saranno chiamate a rendere conto di tali gravi violazioni dei diritti umani. L'ONG incoragga i governi di tutto il mondo a sottoscrivere la missiva elvetica e a sostenere le misure atte a citare in giudizio, ove ve ne siano prove sufficienti, tutti gli autori presunti di crimini internazionalmente riconosciuti.