Per aggiornamenti e informazioni aggiornate potete seguire la pagina che la Sezione italiana di Amnesty dedica alla situazione in Egitto
È urgente che sia avviata al più presto un’indagine completa e imparziale sui violenti interventi per disperdere i sit-in di protesta registrati durante questa settimana al Cairo, dove le forze di sicurezza hanno fatto un uso ingiustificato e letale della forza e rotto la promessa di permettere ai feriti di essere soccorsi in tutta sicurezza. Lo ha affermato Amnesty International sulla base delle proprie ricerche sul terreno.
La violenza ha raggiunto livelli senza precedenti: in tutto l’Egitto si registrano più di 600 morti, mentre il ministero dell'Interno ha riferito di 43 vittime tra le forze di sicurezza. Il bilancio delle vittime è destinato a salire poiché i cadaveri devono ancor essere trasferiti negli ospedali e negli obitori ufficiali.
"Le prime testimonianze e di altre prove raccolte lasciano pochi dubbi sul fatto che le forze di sicurezza hanno agito con un palese disprezzo per la vita umana. Per questo è urgente che sia avviata un’indagine completa e imparziali su quanto avvenuto in Egitto ", ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Il 14 e 15 agosto i ricercatori di Amnesty International hanno visitato numerosi ospedali e ospedali di fortuna al Cairo, così come l’obitorio Zeinhum e una moschea dove sono stati temporaneamente raccolte decine di cadaveri.L’équipe sul campo ha documentato decine di decessi e registrato le testimonianze oculari di personale medico che ha descritto come molti dei feriti e dei morti erano stati colpiti da armi da fuoco nella parte superiore del corpo.
Amnesty International chiede che gli esperti dell’ONU – in particolare il relatore speciale per le esecuzioni extragiudiziali, sommarie o l'esecuzione arbitraria– siano autorizzati ad entrare nel paese e indagare su quanto sta avvenendo e in particolare sull’uso eccessivo e ingiustificato della forza da parte delle autorità egiziane a partire dalla “Rivoluzione del 25 gennaio”.