I Sinplus hanno risposto alla lettera aperta della Sezione svizzera di Amnesty International, e faranno la loro parte per dar voce alle vittime di violazioni dei diritti umani in Azerbaijan, paese che a fine maggio ospiterà la finale dell’Eurovision Song Contest.
Grazie Sinplus!
Il testo integrale della lettera (potete scaricare il pdf nella colonna di destra)
Lettera in risposta al comunicato stampa di Amnesty
Losone, 19 Aprile 2012
AZERBAIJAN: EUROVISION SONG CONTEST 2012
Siamo da anni estimatori di organizzazioni non governative e no profit, quali Amnesty International e Human Rights Watch.
Seguiamo spesso le loro iniziative, che sono sempre intrise di idealismo, e che non hanno mai secondi fini.
Non abbiamo quindi motivo di dubitare di quanto Amnesty sostiene in merito alla situazione in Azerbajan, che per la verità non ci era ben nota. Va sottolineato che l'attività di queste ONG ha messo e continua a metter in risalto crasse violazioni dei diritti umani in molti altri Paesi del mondo.
Del resto Amnesty e Human Rights hanno giustamente stigmatizzato in passato anche procedure e pratiche tenute nel nostro Paese, la cui tradizione democratica non può oggettivamente essere messa in discussione.
Noi pensiamo che la finale di Eurovision sia una grande opportunità per il popolo azero e per lo stesso Governo, affinché la situazione da questo profilo in quello Stato possa migliorare sempre più.
Personalmente riteniamo che la questione dei diritti umani nel senso più puro del termine debba stare a cuore di qualsiasi persona.
Garanzie quali ad esempio il diritto alla vita, all’integrità fisica e psichica, alla libertà personale, alla libertà di opinione e di espressione dovrebbero essere alla base non soltanto delle leggi di tutti gli Stati, ma anche e soprattutto dell’azione concreta di ogni singolo Governo.
Come musicisti e come uomini non possiamo che esprimere la nostra più totale solidarietà verso tutte le persone che nel mondo sono privati delle libertà fondamentali , e cercheremo sempre di fornire un contributo a questa causa.
Cordiali Saluti,
Gabriel Broggini & Ivan Broggini