Eurovisione in Azerbaijan Bocciatura in materia di libertà di espressione e riunione

A un mese dal via alla finale del concorso dell’Eurovisione nella capitale azera Baku, Amnesty International si rivolge ai ticinesi Sinplus, che rappresenteranno la Svizzera. In una lettera aperta Amnesty invita i Sinplus a sfruttare l’attenzione mediatica suscitata dal concorso per impegnarsi in favore della liberazione dei prigionieri politici in Azerbaijan.

Lo scorso anno l’Azerbaijan si è aggiudicato il Concorso dell’Eurovisione con il brano “Running scared”. Le persone che nel paese manifestano in favore della libertà e dei diritti umani sono spesso costrette a  “correre spaventate”. Un semplice appello per la libertà può infatti provocare una reazione brutale da parte della polizia e sfociare in un arresto arbitrario.

Tra il marzo e l’aprile del 2011, sulla scia della “primavera araba”, anche in Azerbaijan sono state organizzate manifestazioni pacifiche per chiedere maggiore libertà. Le proteste sono state brutalmente represse dal regime del presidente Ilham Aliyev. Quattordici persone si trovano tuttora in carcere, colpevoli solamente di aver espresso critiche nei confronti del governo, per strada o su Facebook.

Alla vigilia del Concorso dell’Eurovisione il regime mantiene questo atteggiamento repressivo. In occasione di manifestazioni svoltesi nel marzo 2012 delle persone sono state nuovamente pestate a sangue e arrestate. Due musicisti azeri, Jamal Ali e Natig Kamilov, sono pure stati confrontati alla repressione in occasione di un concerto organizzato a margine di una manifestazione.

Centoventi milioni di persone seguiranno il Concorso dell’Eurovisione alla televisione. Il governo azero sta quindi conducendo una carissima campagna di relazioni pubbliche per presentare il paese sotto la miglior luce possibile. I prigionieri politici e le forti limitazioni alla libertà d’opinione e di riunione non corrispondono all’immagine che il governo desidera veicolare.

Amnesty desidera sfruttare il Concorso dell’Eurovisione per ottenere la liberazione dei prigionieri di coscienza e il rispetto della libertà d’opinione. È per questo che, attraverso una lettera aperta, la Sezione svizzera si rivolge ai fratelli Broggini del gruppo Sinplus, che rappresenteranno la Svizzera a Baku. Alla vigilia del concorso i Sinplus potrebbero dare il proprio importante contributo, parlando della precaria situazione dei diritti umani in Azerbaijan e sostenendo l’azione mondiale in favore della liberazione di quattordici prigionieri d’opinione azeri in corso su Facebook e Twitter (http://amnesty.org/en/azerbaijan-running-scared).

Amnesty International augura buona fortuna ai Sinplus per l’Eurovisione e si augura che né la Svizzera né i diritti umani in Azerbaijan siano bocciati.

 

La risposta dei Sinplus