Il percorso professionale di Bruna Ferrazzini non è stato lineare: da piccolissima disegnava di continuo, passava le giornate a riempire fogli di colori e forme. Una volta adulta ha messo le matite in un cassetto, convinta fossero solo un gioco per bambini e ha fatto una formazione come fotografa poi educatrice e infine camera-woman. Oggi a 47 anni ha finalmente ripreso in mano i colori ed è diventata un’illustratrice conosciuta e autrice di personaggi, tra i quali l’uccellino Biriki, che parla di rispetto e autostima.
Come sei arrivata a collaborare con Amnesty?
Un amico vedendo i miei disegni ha pensato potessero veicolare un messaggio forte e semplice come quello di Amnesty International. Mi ha così proposto di incontrare Amnesty, in Ticino. Ho dovuto vincere la mia timidezza, Amnesty International è conosciuta in tutto il mondo, sarebbe piaciuto Biriki e i suoi voli? Ho trovato apertura disponibilità e tanta voglia di lavorare assieme. La prima collaborazione è stata la creazione di un francobollo, seguito dalla realizzazione di un video sui diritti umani, un poster , in seguito abbiamo cominciato a collaborare per progetti più complessi e ci sono ancora tante idee da realizzare.
Hai detto che le scale di valore tra i tuoi disegni e Amnesty sono similari?
I miei personaggi parlano di tolleranza e curiosità verso la differenza, il rispetto dell’altro che nasce dal rispetto di noi stessi. Biriki, il personaggio che più mi rappresenta, è curioso e vede la bellezza nell’alterità. Quando ho letto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani vi ho ritrovato tutto questo. Possiamo essere liberi solo nel rispetto della diversità, la diversità siamo noi, ognuno di noi è differente. È il bello della vita.
Cosa ti piace specificamente da Amnesty?
Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare il mondo, Amnesty per me è stata la possibilità di farlo in un contesto di confronto, rispetto e concretezza. Amnesty mi ha permesso di impegnarmi in modo diretto, fare delle proposte e vederle realizzate. A partire da quelli che erano i miei desideri e le mie capacità. Questo mi ha affascinato ed è credo sia la grande forza di Amnesty.
Il fatto che grandi cose possono essere realizzate un passo alla volta…
Certo, il mio primo passo è stato un piccolo francobollo, oggi sono curiosa di scoprire quanto lontano mi porteranno i prossimi passi. Ognuno di noi può mettere a disposizione la propria unicità per realizzare il sogno di Amnesty, nel mio caso è stata la creatività attraverso l'illustrazione.
Se penso a quante persone sono oggi libere grazie alla semplice idea di scrivere una lettera per chiedere la loro scarcerazione, allora diventa palese la forza che abbiamo lavorando in unità e diversità. Insieme possiamo migliorare il mondo e il nostro impegno acquista un senso. Voglio mostrare il lato ottimista dei diritti umani, il sogno collettivo di vedere un giorno realizzate le parole “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in libertà e diritti”. In quanto disegnatrice mi piace molto il giallo di Amnesty: è il colore della luce, della gioia, dell’ottimismo.
18 avril 2013