Hassan Ruhani, religioso di 64 anni, ha giurato come presidente in Iran, dopo aver vinto le elezioni di luglio. Descritto come moderato e pragmatico, nel corso del suo mandato potrebbe far migliorare la situazione dei diritti umani nel suo paese.
Nel corso della campagna elettorale Ruhani si è impegnato a migliorare il pessimo bilancio dell’Iran in materia di diritti umani. In occasione del suo primo discorso da presidente eletto Ruhani ha affermato che non dimenticherà mai le promesse fatte al popolo iraniano. Amnesty International seguirà da vicino il neo-presidente per assicurarsi che la parola data venga mantenuta.
“Il popolo è in attesa di atti concreti. A cominciare per esempio dalla liberazione di prigionieri politici, in particolare i leader dell’opposizione: un appello ripetuto nelle strade dagli iraniani dopo l’annuncio dei risultati del voto.” ha dichiarato Hassiba Hadj Sahroui, direttrice aggiunta del programma Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International.
Un programma ricco di promesse
Tra i progetti di Hassan Ruhani anche una “carta dei diritti civili” con un appello all’uguaglianza dei cittadini, il cui obiettivo è la fine delle discriminazioni. Un testo che sarebbe inoltre favorevole a una maggiore libertà per i partiti politici e le minoranze, il rispetto del diritto a un processo equo, alla libertà di riunione e a una protezione giuridica per tutti.
Il neo presidente in campagna elettorale ha criticato la segregazione legata al genere negli istituti scolastici e ha fatto diverse promesse riguardo il miglioramento della condizione femminile in Iran, proponendo per esempio un nuovo progetto di legge sui diritti delle donne e la creazione di un ministero della donna e garantendo la parità in ambito professionale.
Hassan Ruhani ha pure insistito sulla libertà d’espressione – in particolare in internet – e sul bisogno di autorizzare le voci critiche nei confronti del governo.
“L’elezione di Hassan Ruhani rappresenta un’opportunità, l’occasione per rivalutare l’importanza del rispetto dello stato di diritto. Ora vanno liberati i prigionieri di coscienza e bisogna mettere fine alle minacce che prendono di mira oppositori e giornalisti, come pure le loro famiglie, ” ha spiegato Hassiba Hadj Sahroui, “Il presidente Ruhani ha la possibilità di far muovere le cose in Iran. Ora vedremo se le promesse elettorali saranno mantenute e se saranno avviate delle riforme. ”