«Ora basta.» Un Blocher nero per una presa di coscienza sul tema dell'asilo

La Sezione svizzera di Amnesty International, col sostegno di altre organizzazioni umanitarie, lancia oggi la sua campagna nazionale per criticare la politica svizzera dell'asilo , sempre meno ...

La Sezione svizzera di Amnesty International, col sostegno di altre organizzazioni umanitarie, lancia oggi la sua campagna nazionale per criticare la politica svizzera dell'asilo, sempre meno rispettosa dei diritti umani. L'iniziativa utilizza il linguaggio della satira politica – inedito per Amnesty – e sottopone a una sorta di contrappasso dantesco politici come Christoph Blocher o Oskar Freysinger, che hanno costruito la loro fama esacerbando il dibattito sul tema. Reincarnati nei panni di persone in estrema difficoltà, costoro comprendono finalmente l'esigenza di un cambiamento di rotta radicale.

«Se rinascesse somalo, perfino lui sarebbe contento d'aver votato contro l'inasprimento della legge sull'asilo». Blocher, Freysinger, Bignasca e altri politici, conosciuti per le loro posizioni ostili in materia d'asilo, vengono rappresentati, con un pizzico di humor, nei panni di persone costrette ad abbandonare i loro Paesi. Con questa trovata Amnesty International cerca di favorire l'immedesimazione e la solidarietà nei confronti dei richiedenti asilo.

Dal 1981 ad oggi, le continue revisioni legislative hanno svuotato progressivamente il diritto d'asilo del suo contenuto. «La normativa non è più concepita come uno strumento per accordare protezione alle vittime di persecuzioni bensì come uno strumento di politica migratoria inteso a restringere un flusso considerato indesiderabile», dichiara Denise Graf, giurista e specialista del diritto d'asilo ad Amnesty International.

Avvalendosi di una clausola d'urgenza, il parlamento ha deciso di applicare immediatamente due misure controverse, contenute nella riforma della legge varata settimana scorsa. Si tratta della soppressione della possibilità di presentare domande presso le ambasciate e del non riconoscimento dello status di rifugiati ai renitenti. «Queste misure possono comportare gravi conseguenze per coloro che sono perseguitati da regimi brutali, come gli obiettori di coscienza eritrei o siriani, o i difensori dei diritti umani», spiega Denise Graf.

Dal canto suo, l'UDC, considerando insufficienti le restrizioni appena introdotte dal parlamento, ha preannunciato, ieri, domenica, la preparazione di una nuova iniziativa sul diritto d'asilo. Dovrebbe prevedere l'internamento in centri appositi dei richiedenti asilo durante tutto il tempo della procedura. Oltre a ciò, la procedura d'asilo e i termini di ricorso dovrebbero essere drasticamente ridotti – 30 giorni per la procedura e 10 per il ricorso – e ciò sulla base di un articolo di legge. «La prima misura è semplicemente incostituzionale mentre la seconda equivarrebbe, di fatto, a cancellare qualsiasi possibilità di ricorso», ha commentato Denise Graf.

La campagna di Amnesty International è un appello per una politica dell'asilo equa e rispettosa dei diritti umani. L'organizzazione invita a non adottare altre disposizioni limitative dell'accesso alla procedura d'asilo. Ai richiedenti asilo dev'essere infatti garantita una procedura completa ed equa, il cui esito dev'essere motivato e pronunciato in un lasso di tempo ragionevole.

«Ora basta!» è una campagna di: Amnesty International, DB–Dichiarazione di Berna, FIMM–Forum per l'integrazione delle Migranti e dei Migranti, Gewählte Stimme, humanrights.ch / MERS, SOS - Soccorso operaio svizzero, Consiglio svizzero per la pace.

La posizione di Amnesty International sulla politica svizzera dell'asilo.