Unione Europea Giù le mani dai manifestanti

Persone che manifestavano pacificamente nei paesi dell'Unione Europea sono state picchiate, prese a calci, raggiunte da pallottole di gomma e colpite dai gas lacrimogeni. L'uso eccessivo della forza ...

Persone che manifestavano pacificamente nei paesi dell'Unione Europea sono state picchiate, prese a calci, raggiunte da pallottole di gomma e colpite dai gas lacrimogeni. L'uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia non è però stato oggetto d'indagini né tantomeno punito.

La denuncia di Amnesty International è contenuta in un documento presentato giovedì 25 ottobre a Madrid, in cui sono descritti episodi verificatisi in Grecia, Spagna e Romania, quali: uso eccessivo della forza contro manifestanti e giornalisti, arresti arbitrari e intralcio ai soccorsi medici. L'organizzazione per i diritti umani sollecita i governi interessati a prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani e a indagare su quelle avvenute.

«Le forze di polizia sono responsabili della tutela dell'ordine pubblico e del rispetto della legge. Hanno altresì la responsabilità di garantire che ognuno possa esercitare il diritto di riunirsi pacificamente» - ha dichiarato Fotis Filippou, coordinatore delle campagne sull'Europa e l'Asia centrale di Amnesty International.

«I governi debbono intervenire e ribadire che le forze di polizia possono usare la forza soltanto se strettamente necessario. Occorre introdurre linee guida rigorose sull'uso di strumenti potenzialmente letali di controllo della folla, come gli spray al peperoncino, i gas lacrimogeni, i cannoni ad acqua e i proiettili di gomma» - ha proseguito Filippou.

Yiannis Kafkas ad Atene nel maggio 2O11, Angela Jaramillo a Madrid nell'agosto 2O11, Andrei Ristache e suo padre Augustin a Bucarest nel gennaio 2O12 non costituivano alcuna minaccia per le forze di polizia né per altri quando sono stati picchiati tanto duramente da rendere necessario il loro ricovero.

«Le forze di polizia, spesso l'espressione più visibile dello Stato, debbono tracciare una linea tra la protezione del diritto alla libertà di manifestazione e il mantenimento dell'ordine pubblico. Possono farlo positivamente, rispettando gli standard internazionali e le buone prassi vigenti in materia di gestione dell'ordine pubblico nel corso delle manifestazioni» - ha concluso Filippou.