2013
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25 novembre - Insieme contro la violenza sulle donne “Non ci siamo tutte, manca una di noi”
La Svizzera non è un’isola felice, al sicuro dal fenomeno della violenza di genere. Il tema è più conosciuto e discusso rispetto a qualche anno fa grazie alle campagne di sensibilizzazione promosse da enti pubblici e privati. Questi sforzi importanti non bastano a fermare la violenza: nel 2024 in Svizzera si sono registrati 18 femminicidi; le donne uccise avevano tra i 17 e gli 82 anni (dato aggiornato al 25 ottobre). -
Ucraina Bambini continuano ad essere uccisi e feriti dagli attacchi russi
Una dichiarazione di Amnesty International ha evidenziato oggi la situazione dei bambini in Ucraina, che continuano a essere uccisi e feriti negli attacchi aerei russi, anche in incidenti che equivalgono a crimini di guerra. Amnesty International ha esaminato diciassette attacchi nel 2024 che hanno causato vittime tra i bambini, mentre le ricerche sul campo hanno rivelato che le forze russe hanno deliberatamente preso di mira i civili e le infrastrutture civili. La dichiarazione ribadisce l'invito a consegnare alla giustizia gli autori di attacchi illegali e crimini di guerra e a risarcire tutte le vittime dei crimini di guerra commessi durante l'aggressione russa. -
Sudan Un sistema d'armamento di fabbricazione francese identificato sul campo nel conflitto
La tecnologia militare di produzione francese incorporata nei veicoli blindati degli Emirati Arabi Uniti viene utilizzata sul campo di battaglia in Sudan, in quella che probabilmente costituisce una violazione dell'embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite sul Darfur. È quanto ha dichiarato Amnesty International nel presentare una nuova indagine. -
Mondo La FIFA deve fermare il processo di candidatura per i Mondiali di calcio del 2034 e esigere una strategia credibile in materia di diritti umani per il torneo del 2030
La FIFA dovrebbe fermare il processo di selezione dell'Arabia Saudita come sede dei Mondiali di calcio maschili del 2034 a meno che non vengano annunciate importanti riforme relative ai diritti umani prima del voto dei membri dell’associazione, il mese prossimo. Lo dichiarano oggi Amnesty International e Sport & Rights Alliance (SRA), che chiedono inoltre alla FIFA di subordinare l'assegnazione dei Mondiali del 2030 a Marocco, Portogallo e Spagna allo sviluppo di una strategia per i diritti umani molto più credibile. -
USA - Amnesty Amnesty International difenderà i diritti umani durante il secondo mandato del presidente eletto Trump
Amnesty International ricorda oggi al presidente eletto Trump e a tutti i funzionari eletti in tutto il paese il loro obbligo di rispettare, proteggere e adempiere ai diritti umani nelle loro politiche e approcci, in patria e nel mondo. Amnesty International ha documentato ampiamente i danni ai diritti umani causati dalla prima amministrazione del presidente eletto Trump, compresi i suoi sforzi per ridefinire i diritti umani, ed è pronta a difendere i diritti umani anche durante il suo secondo mandato presidenziale. -
Medio Oriente Aiuti dell’ONU: un ritiro da parte della Svizzera aggraverebbe la crisi
L'imminente ritiro del sostegno della Svizzera all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) potrebbe avere gravi conseguenze per la popolazione civile della Striscia di Gaza, del Libano e dell'intera regione. Numerose ONG svizzere, tra cui Amnesty International, mettono in guardia dalle conseguenze di questa decisione. -
Svizzera Nei Centri federali d’asilo i diritti dei bambini devono essere meglio protetti
Qual è la situazione della prevenzione della violenza nei Centri federali d'asilo? La situazione è migliorata dopo il rapporto di un ex giudice federale del 2021, che ha evidenziato le disfunzioni di queste strutture di accoglienza? Amnesty International ha documentato nuovi episodi di violenza contro giovani non accompagnati nel centro di Les Rochat che rivelano problemi persistenti. -
Israele / Territorio palestinese occupato Un anno dopo il 7 ottobre
Lunedì 7 ottobre segna un anno dagli orribili attacchi di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi nel sud d’Israele, in cui circa 1200 persone vennero uccise e 250 prese in ostaggio. Quella data segna anche un anno dall’inizio del devastante, e ancora in corso, assalto di Israele contro la Striscia di Gaza occupata, che ha causato l’uccisione di oltre 41.500 persone e lo sfollamento forzato di un milione e 900.000 palestinesi. -
Svizzera Nuovi attacchi alla libertà di espressione nelle Università
Due recenti eventi sono stati vietati in modo assoluto al Politecnico federale di Zurigo e all'Università di Ginevra con il pretesto di un legame con l’attuale conflitto in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati. Amnesty International contesta questi divieti, incoraggiati dalla recente posizione del Consiglio federale sulle manifestazioni studentesche. L'organizzazione chiede alle autorità e ai rettorati di sostenere il diritto fondamentale alla libertà di espressione nei campus. -
Afghanistan La Svizzera deve impegnarsi con forza per i diritti di donne e ragazze!
La Svizzera deve cogliere l'occasione della sua seconda presidenza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per impegnarsi a sostegno delle donne e delle ragazze afghane, assicurandosi che i talebani siano perseguiti e processati per i crimini che hanno commesso. Questa è la richiesta formulata in una nuova petizione che Amnesty International rivolge al Consiglio federale. Dal ritorno al potere dei talebani, tre anni fa, la situazione delle donne in Afghanistan non ha fatto che peggiorare. -
Svizzera Rafforzare la CEDU invece di indebolirla
Sulla scia della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Corte EDU) sul clima, diversi interventi parlamentari chiedono di limitare la portata delle sentenze della Corte o addirittura di denunciare la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU). Con queste discussioni, la Svizzera invia un segnale pericoloso a Stati quali la Russia, la Turchia e l'Ungheria che già attaccano frontalmente la protezione dei diritti umani a livello europeo. Amnesty International chiede al Parlamento di sostenere la CEDU e di difendere questa fondamentale conquista. -
Sondaggio Aiutateci a fare chiarezza su violenza e discriminazione della comunità LGBTQIA+ in Svizzera
Tutte le persone vogliono essere rispettate e sentirsi al sicuro, indipendentemente da aspetto, dall’identità di genere o da chi amano. Tuttavia, per chi fa parte della comunità LGBTQIA+, la violenza e la discriminazione sono realtà. Per questo motivo, Queeramnesty e Amnesty International, insieme ad altre organizzazioni della comunità, hanno avviato un'indagine per registrare la portata e le forme di violenza anti-LGBTQIA+ in Svizzera. -
Iran A due anni dalla rivolta “Donna, Vita, Libertà”, prevale l'impunità
La popolazione iraniano continua a vivere sotto il giogo della brutale repressione governativa del movimento “Donna, Vita, Libertà”. Questo in un clima di sistematica impunità per i crimini commessi ai sensi del diritto internazionale. È quanto sostiene Amnesty International alla vigilia del secondo anniversario del movimento di protesta che ha portato il popolo iraniano a sollevarsi contro decenni di oppressione e discriminazione di genere. -
Uguaglianza per le persone con disabilità Depositate 108.000 firme per l'iniziativa per l'inclusione
Le persone con disabilità vivono quotidianamente numerose discriminazioni – per esempio riguardo l’alloggio, il lavoro o sui trasporti pubblici. Con l'iniziativa per l'inclusione chiedono la tanto attesa uguaglianza giuridica e di fatto. L'iniziativa, accompagnata da 108.000 firme, è stata consegnata a Berna il 5 settembre. Per la prima volta, una rampa provvisoria ha consentito la consegna senza barriere delle firme alla Cancelleria federale. -
Israele/Territori Palestinesi Occupati Distruzioni ingiustificate a Gaza: Amnesty chiede un’indagine per crimini di guerra
La campagna militare israeliana per espandere in modo significativo una “zona cuscinetto” lungo il perimetro orientale della Striscia di Gaza occupata dovrebbe essere indagata come crimine di guerra di distruzione gratuita e punizione collettiva, ha dichiarato Amnesty International in una nuova indagine. -
Svizzera Il Consiglio federale deve impegnarsi per la protezione del clima e dei diritti umani
Il governo svizzero non assume pienamente la propria responsabilità riguardo la protezione del clima. Ignorando una sentenza storica della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Corte EDU) ne compromette l'autorità e non rispetta i diritti delle persone che, in Svizzera, sono maggiormente colpite dalle conseguenze del cambiamento climatico, constata Amnesty Svizzera. -
Svizzera / Europa Amnesty analizza le decisioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sul clima
Amnesty International ha pubblicato una sintesi che analizza tre sentenze storiche sul cambiamento climatico emesse dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Corte EDU) il 9 aprile scorso in seguito alle richieste di un gruppo di anziane donne svizzere, di sei giovani portoghesi e di un ex sindaco e deputato francese. -
Ucraina/Russia Indagare sull'uso di mine antiuomo da parte delle forze russe come possibile crimine di guerra
L'uso di mine antiuomo, disseminate in territori precedentemente ucraino attualmente occupati dalle forze russe, continua a rappresentare una minaccia mortale per i civili e deve essere oggetto di un'indagine rapida, approfondita, indipendente e imparziale. È quanto ha dichiarato Amnesty International in una dichiarazione pubblica rilasciata oggi. -
Bangladesh Analisi video e fotografiche confermano l’uso illecito di armi letali e meno letali da parte della polizia sui manifestanti
Le autorità del Bangladesh hanno continuato a usare illecitamente la forza contro gli studenti manifestanti, nei sei giorni di chiusura e di restrizione delle comunicazioni, durante la protesta per la riforma delle quote in tutto il Paese, ha dichiarato oggi Amnesty International, pubblicando la seconda parte della sua serie di analisi delle prove. -
Sudan Un flusso costante di armi alimenta la sofferenza dei civili
Il conflitto in Sudan è alimentato dal costante afflusso di armi da Cina, Russia, Serbia, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Yemen. L'embargo sulle consegne di armi al Darfur è quindi del tutto inefficace. Questa è la conclusione di un nuovo rapporto di Amnesty International.
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