2013
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Accettata l’iniziativa sul rinvio Una giornata nera per i diritti umani in Svizzera
La Sezione svizzera di Amnesty International è profondamente scioccata dall’esito della votazione sull’iniziativa popolare «Per il rinvio di stranieri che commettono reati». Disposizioni di legge che violano i diritti umani non devono essere incluse nella nostra Costituzione. Ancora una volta gli iniziativisti hanno abusato del diritto d’iniziativa con l’obiettivo di aumentare il proprio capitale politico facendo leva su argomenti xenofobi. L’iniziativa non sarà applicabile in un gran numero di situazioni e non servirà a rafforzare la sicurezza pubblica. Non c’era alcun bisogno di una nuova norma costituzionale: il diritto attuale, infatti, permette già di espellere dal nostro paese i criminali stranieri condannati. Amnesty International seguirà con attenzione l’applicazione del nuovo articolo costituzionale e si mobiliterà ogni qual volta una decisione d’espulsione minaccerà il principio del non-refoulement. -
Votazione del 28 novembre 2010 NO all’iniziativa sul rinvio – contraria al diritto internazionale e discriminatoria
Ancora una volta il popolo svizzero è chiamato ad esprimersi a proposito di un’iniziativa che contravviene chiaramente alle norme fondamentali dei diritti umani. Amnesty International deplora che il Parlamento non abbia avuto il coraggio di invalidare il testo. Ancora una volta viene data l’opportunità agli inizianti di fare incetta di voti ricorrendo abusivamente al diritto di iniziativa e puntando su argomenti xenofobi. -
Nobel per la Pace a Liu Xiaobo Il premio accende i riflettori sulle violazioni dei diritti umani in Cina
Subito dopo l’assegnazione del premio Nobel per la pace all’attivista per i diritti umani Liu Xiaobo, Amnesty International ha chiesto alle autorità cinesi di rilasciare tutti i prigionieri di ... -
10 ottobre, Giornata mondiale contro la pena di morte AZIONI PER SALVARE LA VITA DI TROY DAVIS E REGINALD CLEMONS
In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte, il 10 ottobre, nel mondo i militanti di Amnesty International si impegneranno contro questa pena crudele. Al centro delle rivendicazioni, ... -
«Nuovo ordine, stesse violazioni» Migliaia di detenuti a rischio dopo il passaggio di consegne dagli Usa all'Iraq
Nel rapporto «Nuovo ordine, stesse violazioni: detenzioni illegali e torture in Iraq», pubblicato il 13 settembre 2010, Amnesty International ha denunciato che decine di migliaia di persone, molte delle quali trasferite recentemente dalla custodia statunitense a quella irachena, rimangono in stato di detenzione senza processo e a rischio di subire torture e altri maltrattamenti. -
Ridurre la povertà I diritti dell’uomo devono essere centrali per la realizzazione degli Obiettivi del Millennio
Una delegazione di Amnesty International parteciperà, dal 20 al 22 settembre, al summit delle Nazioni Unite dedicato agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. I rappresentanti dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani esorteranno gli Stati membri a impegnarsi concretamente per il rispetto dei diritti umani, in particolare quelli delle persone più povere. -
Creazione di un centro di competenza svizzero per i diritti umani Amnesty International soddisfatta
La Sezione svizzera di Amnesty International accoglie positivamente la notizia della creazione del Centro di competenza svizzero per i diritti umani, dopo dieci anni di impegno da parte della società civile. L’organizzazione auspica che si tratti di un primo passo verso la creazione di un vero e proprio istituto nazionale per i diritti umani, indipendente, dotato di mezzi finanziari sufficienti e di facile accesso per le vittime, come raccomandato dalle Nazioni Unite. Il network di competenze accademiche creato sembra tuttavia in grado di rispondere almeno in parte ai bisogni di una Svizzera sempre più fragile in materia di diritti fondamentali, come dimostra la recente discussione sulla pena di morte. -
Pena di morte Ritirata l’iniziativa popolare per il ripristino della pena di morte
Un giorno dopo il lancio della raccolta delle firme, il comitato che ha promosso l’iniziativa «Pena di morte in caso di assassinio in concorso con abusi sessuali» ha deciso di ritirare la stessa. Amnesty International si è detta sollevata da questa decisione e ha invitato a continuare gli sforzi per l’abolozione della pena capitale a livello mondiale. -
Iran Azione Urgente: no all’esecuzione di Sakineh!
Sakineh Mohammadi Ashtiani, 43 anni, madre di due figli, è detenuta nel braccio della morte nel carcere di Tabriz, nord-ovest dell'Iran. L'8 luglio 2010, l'Ambasciata iraniana a Londra ha annunciato che non sarebbe stata lapidata, ma la condanna a morte potrebbe essere comunque eseguita, anche tramite lapidazione. -
Iran: un annno dopo le elezioni, in aumento la repressione del dissenso
A un anno dalle contestate elezioni presidenziali del giugno 2009, Amnesty International ha diffuso un rapporto che denuncia l'aumento della repressione nei confronti del dissenso, che ha significato la prigione per giornalisti, studenti, attivisti politici, difensori dei diritti umani ed esponenti del clero. -
Rapporto Annuale 2010 Una spaccatura nella giustizia mondiale
Il 2009 è stato un anno fondamentale per la giustizia internazionale. Ciononostante, la spaccatura dovuta alle lacune esistenti nella giustizia globale è stata acuita dal potere della politica, afferma oggi da Amnesty International nel presentare il suo bilancio annuale della situazione dei diritti umani nel mondo. Nel capitolo dedicato alla Svizzera, Amnesty International denuncia l'aumento del razzismo e della xenofobia, in particolare durante la campagna sull'iniziativa contro i minareti. -
Revisione della legge sull'asilo La Svizzera vuole rendersi meno attrattiva
Amnesty International esprime la propria indignazione in seguito alla revisione della Legge sull'asilo, presentata oggi dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Proposti inasprimenti inaccettabili, come ad esempio il rifiuto di asilo ai disertori, l’eliminazione la domanda di asilo nelle ambasciate svizzere o la riduzione del periodo d'appello a 15 giorni. Amnesty International accoglie invece con favore l'eliminazione della procedura di “non entrata nel merito”, da sempre denunciata come contraria alla Convenzione sui rifugiati. -
Coppa del Mondo 2010 Una squadra di difensori dei diritti umani
Le squadre di calcio qualificate si preparano per la Coppa del Mondo 2010, in Sud Africa. Ma anche un’altra squadra, Stand Up United, è determinata a raccogliere la sfida, con i suoi 11 difensori dei diritti umani provenienti da tutto il mondo.Questi difensori dei diritti umani hanno un obiettivo comune: l’uguaglianza, la dignità e la giustizia per tutti. -
Assemblea generale 2010 No ai rinvii forzati senza osservatori indipendenti
In occasione dell’assemblea generale della Sezione svizzera di Amnesty International convocata a Friborgo i giorni 24 e 25 aprile 2010, i soci hanno espresso la loro indignazione per il decesso di un richiedente l’asilo durante un rinvio forzato e per le dichiarazioni discriminatorie rilasciate dal direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM), Alard du Bois-Reymond. Amnesty International esige che l’UFM attenda le conclusioni dell’indagine sul decesso del nigeriano, prima di reintrodurre i voli speciali per il rimpatrio. Le 200 persone presenti hanno inoltre firmato una cartolina di solidarietà di formato gigante per Max Göldi e chiesto alle autorità libiche di liberarlo immediatamente. -
Azione Urgente rivolta ad Eveline Widmer-Schlumpf Un militante yemenita rischia la tortura se rinviato dalla Svizzera
Il Yemenita Saeed Ali Shamrookh, che lo scorso 18 febbraio ha depositato una domanda d’asilo in Svizzera, potrebbe essere rinviato in Yemen in qualsiasi momento. Nel suo paese d’origine, l’uomo rischia la tortura a causa del suo legame con un movimento indipendentista. Attualmente è detenuto nella prigione dell’aeroporto di Zurigo. Amnesty International ha allertato la propria rete mondiale, lanciando un’azione urgente indirizzata a Eveline Widmer Schlumpf, nella quale si chiede che Saeed Ali Shamrookh non sia rimpatriato con la forza in Yemen, in conformità con gli accordi internazionali ratificati dalla Svizzera. -
Statistiche sulla pena di morte 2009 incomplete Amnesty International sfida la Cina dei segreti
Lo scorso anno, secondo una stima che non include la Cina, almeno 714 persone sono state messe a morte in 18 paesi, e almeno 2001 individui sono stati condannati alla pena capitale in 56 paesi. In occasione della pubblicazione del suo rapporto sulla pena di morte nel 2009, Amnesty International critica la Cina, dove ogni anno sono migliaia le persone condannate e messe a morte, ma dove i dati che riguardano la pena capitale rimangono un segreto di Stato. Il numero di paesi in cui non viene applicata la pena di morte è aumentato a 139. -
Libia Preoccupazione per Max Göldi
Amnesty International denuncia il drastico peggioramento delle condizioni di detenzione di Max Göldi, cittadino elvetico trattenuto nel paese dal luglio 2008 e detenuto nel carcere di Jeida dal 22 febbraio 2010. -
Costernazione dopo il decesso di un nigeriano durante un rimpatrio coatto Amnesty International esige un’inchiesta indipendente
Amnesty International è costernata per la morte di un nigeriano, avvenuta durante un rimpatrio forzato all'aeroporto di Zurigo. L'organizzazione per la difesa dei diritti umani chiede che il Consiglio di Stato di Zurigo istituisca immediatamente un’indagine indipendente, da affidare a un organismo imparziale. Inoltre nessun rimpatrio forzato deve aver luogo in futuro senza la presenza di osservatori indipendenti. -
Iran Attivista per i diritti delle donne liberata
Somayeh Rashidi, attivista per i diritti delle donne e degli studenti è stata liberata è ha lasciato il carcere di Evin (Teheran) il 25 febbraio 2010. Le condizioni del suo rilascio non sono chiare e ... -
8 marzo, Giornata internazionale della donna La discriminazione, causa della mortalità femminile in Burkina Faso
In Burkina Faso ogni anno oltre 2’000 donne muoiono a causa di complicazioni legate alla gravidanza o al parto. Vite che l’accesso alle cure adeguate avrebbe permesso di salvare. La discriminazione impedisce alle donne di beneficiare dei servizi di salute sessuale e riproduttiva. Questa la conclusione di un rapporto dedicato alla salute materna in questo paese dell’Africa Occidentale pubblicato da Amnesty International. In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, l’organizzazione lancia delle azioni rivolte al governo burkinabé, esortato a rispettare il diritto alla salute delle donne. In Svizzera Amnesty International parteciperà alla manifestazione nazionale a favore dei diritti delle donne prevista il 13 marzo a Berna e raccoglierà firme indirizzate alle autorità del Burkina Faso.
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