Un nuovo rapporto dell'organizzazione per i diritti umani, intitolato Nothing is immune. Israel’s Destruction of landmark Buildings in Gaza, ha evidenziato come gli attacchi contro quattro edifici multipiano nella Striscia di Gaza, portati a termine negli ultimi quattro giorni di operazioni militari dell'esercito israeliano, abbiano violato il diritto internazionale umanitario. Tali attacchi, secondo Amnesty International dovrebbero essere oggetto di indagini indipendenti e imparziali.
«Tutte le prove in nostro possesso mostrano che questa distruzione su vasta scala è stata portata a termine in modo deliberato e senza giustificazioni militari», ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
«Sia la realtà sul campo che le dichiarazioni fatte all'epoca dai portavoce dell'esercito israeliano indicano che gli attacchi sono stati punizioni collettive contro la popolazione di Gaza, con l'obiettivo di distruggere i già scarsi mezzi di sostentamento», ha proseguito Luther.
Sebbene l'esercito israeliano avesse avvisato i residenti di abbandonare gli edifici prima della loro distruzione, decine di persone delle abitazioni circostanti sono state ferite e centinaia di persone hanno perso le loro case, i loro negozi e i loro averi.
In tutti e quattro i casi esaminati dal rapporto di Amnesty International, la popolazione in preda al panico ha evacuato di corsa gli edifici, senza essere in grado nella maggior parte dei casi di portare in salvo i suoi averi, tra cui documenti importanti, gioielleria e risparmi.
Il Centro commerciale municipale di Rafah, all'interno del quale si trovavano negozi, un garage, vari uffici e un ambulatorio, è stato ridotto a uno scheletro di cemento e ferraglia. I negozi fornivano mezzi di sostentamento a centinaia di famiglie, che ora lottano per la sopravvivenza.
Oltre a suggerire che uno degli edifici distrutti ospitava un centro di comando di Hamas e che un altro forniva "servizi legati ai militanti palestinesi", le autorità israeliane non hanno fornito alcuna informazione sui motivi per cui abbiamo raso al suolo quattro interi edifici.
«Anche se le autorità israeliane avessero avuto buoni motivi per ritenere che una parte di un edificio fosse usata per scopi militari, avrebbero comunque avuto l'obbligo di scegliere forme e metodi di attacco tali da minimizzare i danni ai civili e alle loro proprietà. In precedenza, l'esercito israeliano aveva compiuto attacchi aerei contro determinati appartamenti in edifici multipiano senza distruggere completamente questi ultimi», ha sottolineato Luther.
Amnesty International ha informato le autorità israeliane sulle sue conclusioni circa gli attacchi aerei, chiedendo spiegazioni su ciascuno di essi, sui bersagli designati, sulle precauzioni prese per minimizzare i rischi di danneggiare i civili e su eventuali indagini concluse o avviate.
Ha risposto il Controllore di stato, che esercita la funzione di ombudsman, il quale ha meramente descritto l'inchiesta da lui compiuta sull'operazione "Margine protettivo". Nessun'altra autorità che avrebbe potuto replicare alle domande di Amnesty International ha risposto.
Amnesty International ha documentato e regolarmente condannato le violazioni del diritto internazionale umanitario commesse sia da Israele che da Hamas e dai gruppi armati palestinesi durante l'ultimo conflitto.
Il rapporto diffuso oggi, così come quello pubblicato a novembre sulla distruzione delle abitazioni private nella Striscia di Gaza, hanno esaminato la condotta dell'esercito israeliano. È in preparazione un rapporto sulle violazioni del diritto internazionale umanitario da parte palestinese.
Finora, qualsiasi indagine su denunce di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte di Israele o delle forze palestinesi nel corso dei conflitti nella Striscia di Gaza e in Israele non è stata indipendente, né approfondita né imparziale.
Amnesty International chiede che alla Commissione d'inchiesta istituita dalle Nazioni Unite sia permesso di svolgere le sue attività senza ostacoli e che le autorità israeliane annullino il divieto d'ingresso a Gaza nei confronti dell'organizzazione e di altri organismi per i diritti umani.
«I crimini di guerra devono essere oggetto di indagini indipendenti e imparziali e i responsabili devono essere sottoposti alla giustizia, secondo procedure eque e corrette. Coloro le cui abitazioni e i cui mezzi di sostentamento sono stati illegalmente distrutti devono ricevere giustizia e piena riparazione», ha concluso Luther.
9 dicembre 2014