Il rapporto di Amnesty International «Agonizing Choices: Syrian refugees in need of health care in Lebanon» mette in evidenza gravi carenze nell’offerta di servizi medici per i rifugiati siriani in Libano. Ad alcuni di loro, compresi coloro che necessitano cure mediche d'emergenza, è stato negato il ricovero in ospedale.
In Libano, è molto difficile per i rifugiati siriani ottenere cure specialistiche o il ricovero in ospedale, una situazione resa ancor più grave dalla mancanza di fondi internazionali . La sofferenza di queste persone è dunque la conseguenza diretta della riluttanza della comunità internazionale a finanziare completamente il programma d’aiuto delle Nazioni Unite in Libano “, ha dichiarato Audrey Gaughran , direttrice del programma tematico globale di Amnesty International.
Amnesty International riconosce che l'afflusso di profughi stia pesando sulle risorse interne del Libano, ma chiede al governo di adottare una strategia a lungo termine per far fronte in modo adeguato alle esigenze di assistenza sanitaria dei rifugiati.
Il Libano sta crollando sotto il peso dell'afflusso di rifugiati e non dispone di risorse sufficienti per gestire la situazione. Più di un milione di profughi dalla Siria sono attualmente registrati in Libano. Questa cifra dovrebbe salire a 1,5 milioni entro la fine del 2014, che equivale a un terzo della popolazione del Libano.
La Svizzera deve accogliere più rifugiati siriani
La precaria situazione dei profughi in Libano dimostra ancora una volta quanto sia importante che i paesi europei si impegnino per la causa dei rifugiati più vulnerabili della Siria.
Finora, la Svizzera ha ospitato una piccolissima parte dei 2,5 milioni di profughi provenienti dalla Siria. In una petizione Amnesty International chiede alla consigliera federale Simonetta Sommaruga di facilitare l'accoglienza dei rifugiati con procedure meno burocratiche. Un primo passo potrebbe essere la concessione di visti ai familiari di siriani che vivono in Svizzera facilitando l'accoglienza da parte di privati.
Amnesty International accoglie con favore il forte impegno della Svizzera presso le Nazioni Unite affinché la Corte penale internazionale (CPI ) si occupi della situazione in Siria. Quando sarà adottata la risoluzione Onu in questo senso, gli uomini di truppe governative e dell’opposizione sospettati di crimini contro l'umanità dovranno fare i conti con la giustizia.
Comunicato stampa, pubblicato il 21 maggio 2014. - Contatto media