Ammettiamolo: l'anno che sta per concludersi non è stato molto rassicurante. Negli ultimi dodici mesi, lo "Stato Islamico" ha seminato morte in Iraq e Siria spingendosi quasi fino alla frontiera esterna dell'Europa. In Israele e Gaza i razzi sono nuovamente piovuti dal cielo, mentre l’Ebola devastava l'Africa occidentale. Mai dalla Seconda Guerra Mondiale, tante persone sono rimaste sulla strada, in fuga dalla fame, dalla violenza e dalla miseria. Un quarto di secolo dopo la caduta della cortina di ferro, il soffio gelido della guerra fredda attraversa di nuovo l'Europa da Est a Ovest.
In momenti come questi, chi s’impegna per i diritti umani può facilmente cadere nello sconforto. Ma sebbene molte crisi, conflitti e catastrofi abbiamo riempito le pagine dei giornali nel 2014, non dobbiamo dimenticare che c'è stata anche qualche buona notizia. Durante questi dodici mesi, milioni di persone si sono mobilitate contro l'ingiustizia e hanno espresso la loro solidarietà. Gli esempi che seguono mostrano che ciò non è stato fatto invano.
Una donna incinta sfugge alla morte in Sudan
Il suo caso aveva indignato persone in tutto il mondo. In Sudan, un tribunale islamico aveva condannato a morte il giovane medico Meriam Ibrahim - mentre era incinta – per aver rifiutato di rinunciare alla fede cristiana. In tutto il mondo, le persone hanno espresso la loro solidarietà nei confronti della giovane donna. Amnesty International ha raccolto oltre un milione di firme, che hanno aiutato a smuovere una situazione drammatica. Nel mese di luglio 2014, la 27enne sudanese è stata autorizzata a lasciare il paese. Sbarcata a Roma, Meriam aveva tra le braccia Maya, sua figlia nata due mesi prima quando si trovava incatenata nella sua cella.
Luce verde dell’Estonia al "matrimonio" gay
Nel mese di ottobre 2014, l'Estonia è stato il primo paese dell'ex blocco dell’Est a introdurre le unioni registrate per le coppie dello stesso sesso. Mentre nella vicina Russia, gli omosessuali subiscono una pressione sempre più forte, Estonia ha mandato un segnale diverso: la nuova legge dovrebbe consentire a gay e lesbiche di adottare bambini. Questa legge entrerà in vigore a partire dal 2016, ma sono necessari altri cambiamenti legislativi. L'omosessualità è ancora un argomento tabù in Estonia, come in tutti gli altri paesi dell'ex Unione Sovietica.
Condannato all'Aia un capo congolese
Il reato è già prescritto da lungo tempo, ma le vittime non potranno mai dimenticare. Unidici anni fa, i ribelli hanno attaccato il villaggio di Bogoro nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. I ribelli hanno massacrato a colpi di machete oltre duecento persone inermi, tra cui molti bambini. Oggi, uno dei responsabili del massacro deve rispondere davanti alla legge di questa strage di innocenti. Nel mese di maggio 2014, la Corte penale internazionale dell'Aia ha condannato Romain Katanga a dodici anni di carcere. In un processo che è durato quattro anni e mezzo, più di 350 vittime hanno testimoniato contro l'imputato. Katanga è solo il secondo imputato che è stato condannato dalla Corte penale internazionale.
Indigeni paraguaiani recuperano la loro terra
Una grande vittoria per una piccola minoranza. Vent’anni fa i Sawhoyamaxa furono espulsi dalla loro terra. Oggi, questa comunità autoctona è autorizzata a riprendere possesso delle sue terre ancestrali. Il parlamento paraguaiano ha approvato una legge nel luglio 2014 sulla restituzione di oltre 14 000 ettari di terra ai popoli indigeni.
Liberato fumettista tunisino
Era stato condannato alla pena esemplare di sette anni e mezzo di carcere per aver postato su Facebook una caricatura del profeta Maometto nudo. Sotto la spinta di Amnesty International, attivisti di tutto il mondo hanno inviato migliaia di fax, lettere ed e-mail alle autorità tunisine per chiedere la liberazione di Jabeur Mejri. Il 5 marzo 2014, due anni dopo il suo arresto, è stato graziato dal presidente e autorizzato a lasciare la prigione.
La vittoria tardiva del giapponese Iwao Hakamada
Il pugile giapponese Iwao Hakamada detiene un record significativo. Ma questo non è quello che ci si aspetterebbe. Egli è colui che ha trascorso più tempo nel braccio della morte. È stato accusato di aver ucciso un'intera famiglia nel 1966. Oggi tuttavia, grazie a nuovi test del Dna, risulta che Iwao Hakamada è innocente. Il tribunale distrettuale di Shizuoka ha deciso di aprire un nuovo processo nel marzo 2014, in quanto gli investigatori avevano nel 1968. Hakamada Iwao ha lasciato la sua cella il giorno stesso.
In tutti questi casi, Amnesty International ha contribuito alla giustizia.
28 dicembre 2014