L'uomo, 56enne, soffre da molti anni di problemi mentali (tra cui anche di schizofrenia) e deveva venir giustiziato la sera del 3 dicembre 2014. Era stato condannato a morte per un duplice omicidio nel 1992, nonstante soffrisse già a quell'epoca di gravi malattie mentali.
L'annuncio della sua esecuzione aveva suscitato grande indignazione negli Stati Uniti e nel mondo intero. L'esecuzione di una persona affetta da malattie mentali costituisce non soltanto una violazione degli standards internazionali, ma risulta ingiustificabile.
Amnesty International si è mobilitata contro questa decisione lanciando appelli e un'azione urgente. L'organizzazione esige che le autorità del Texas commutino la pena di morte in pena detentiva.
8 dicembre 2014