Svizzera Mozione sull’esportazione di armi: una proposta scandalosa

Giovedì 28 novembre 2013 il Consiglio nazionale si esprimerà sull’allentamento delle regole in materia di esportazione di materiale bellico (Mozione 133662 , Porre fine alla discriminazione ...

Giovedì 28 novembre 2013 il Consiglio nazionale si esprimerà sull’allentamento delle regole in materia di esportazione di materiale bellico (Mozione 133662 , Porre fine alla discriminazione dell'industria svizzera degli armamenti) . Questo cambiamento di rotta viene giustificato dal rischio che l'industria svizzera degli armamenti sarebbe in svantaggio di fronte alla concorrenza internazionale, al punto da metterne in pericolo la "sopravvivenza".

Nel corso del fine settimana sono stati resi noti i dati sul commercio delle armi: nel 2012 la Svizzera ha esportato materiale militare per un valore complessivo di 3,1 miliardi di franchi svizzeri, tre volte la cifra raggiunta nel 2010. È però probabile che già attualmente le esportazioni verso paesi che violano i diritti umani siano maggiori a quanto si credesse in passato. Ma solo l’attività economica quattro volte inferiore legata all’esportazione di materiale di guerra è ancora soggetta alle severe limitazioni imposte dal regolamento sull’esportazione di materiale bellico.

“Non c’è alcun dubbio sulla “sopravvivenza” dell’industria degli armamenti” afferma Alain Bovard, lobbista ed esperto di armi della Sezione svizzera di Amnesty International, “Ma ancora una volta la Svizzera dà più peso agli interessi economici rispetto alla tutela dei diritti umani, proprio nel momento in cui la tendenza è a maggiori controlli sulle esportazioni di armi. Veramente un pessimo messaggio alla comunità internazionale. ”

“Il previsto allentamento del regolamento in materia di esportazione di materiale bellico consentirebbe all’industria svizzera di fare affari con paesi in cui i diritti umani sono sistematicamente violati. Tra questi ad esempio l’Arabia Saudita o il Pakistan, dove le armi potrebbero finire in mano ad organizzazioni terroristiche. Sarebbe una deriva inspiegabile dalla precedente politica del governo svizzero che prendeva in considerazione la situazione dei diritti umani generale nel paese di destinazione. ”

L'adozione di questa proposta sull’allentamento del regolamento in materia di esportazione di materiale bellico è pure in netto contrasto con il ruolo attivo svolto dalla Svizzera, nel luglio 2012, nei negoziati per il Trattato internazionale sul commercio di armi. Qui la Svizzera si è impegnata a fondo per un controllo più rigoroso delle esportazioni di armi.