2014
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Rapporto Annuale 2010 Una spaccatura nella giustizia mondiale
Il 2009 è stato un anno fondamentale per la giustizia internazionale. Ciononostante, la spaccatura dovuta alle lacune esistenti nella giustizia globale è stata acuita dal potere della politica, afferma oggi da Amnesty International nel presentare il suo bilancio annuale della situazione dei diritti umani nel mondo. Nel capitolo dedicato alla Svizzera, Amnesty International denuncia l'aumento del razzismo e della xenofobia, in particolare durante la campagna sull'iniziativa contro i minareti. -
Revisione della legge sull'asilo La Svizzera vuole rendersi meno attrattiva
Amnesty International esprime la propria indignazione in seguito alla revisione della Legge sull'asilo, presentata oggi dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Proposti inasprimenti inaccettabili, come ad esempio il rifiuto di asilo ai disertori, l’eliminazione la domanda di asilo nelle ambasciate svizzere o la riduzione del periodo d'appello a 15 giorni. Amnesty International accoglie invece con favore l'eliminazione della procedura di “non entrata nel merito”, da sempre denunciata come contraria alla Convenzione sui rifugiati. -
Coppa del Mondo 2010 Una squadra di difensori dei diritti umani
Le squadre di calcio qualificate si preparano per la Coppa del Mondo 2010, in Sud Africa. Ma anche un’altra squadra, Stand Up United, è determinata a raccogliere la sfida, con i suoi 11 difensori dei diritti umani provenienti da tutto il mondo.Questi difensori dei diritti umani hanno un obiettivo comune: l’uguaglianza, la dignità e la giustizia per tutti. -
Assemblea generale 2010 No ai rinvii forzati senza osservatori indipendenti
In occasione dell’assemblea generale della Sezione svizzera di Amnesty International convocata a Friborgo i giorni 24 e 25 aprile 2010, i soci hanno espresso la loro indignazione per il decesso di un richiedente l’asilo durante un rinvio forzato e per le dichiarazioni discriminatorie rilasciate dal direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM), Alard du Bois-Reymond. Amnesty International esige che l’UFM attenda le conclusioni dell’indagine sul decesso del nigeriano, prima di reintrodurre i voli speciali per il rimpatrio. Le 200 persone presenti hanno inoltre firmato una cartolina di solidarietà di formato gigante per Max Göldi e chiesto alle autorità libiche di liberarlo immediatamente. -
Azione Urgente rivolta ad Eveline Widmer-Schlumpf Un militante yemenita rischia la tortura se rinviato dalla Svizzera
Il Yemenita Saeed Ali Shamrookh, che lo scorso 18 febbraio ha depositato una domanda d’asilo in Svizzera, potrebbe essere rinviato in Yemen in qualsiasi momento. Nel suo paese d’origine, l’uomo rischia la tortura a causa del suo legame con un movimento indipendentista. Attualmente è detenuto nella prigione dell’aeroporto di Zurigo. Amnesty International ha allertato la propria rete mondiale, lanciando un’azione urgente indirizzata a Eveline Widmer Schlumpf, nella quale si chiede che Saeed Ali Shamrookh non sia rimpatriato con la forza in Yemen, in conformità con gli accordi internazionali ratificati dalla Svizzera. -
Statistiche sulla pena di morte 2009 incomplete Amnesty International sfida la Cina dei segreti
Lo scorso anno, secondo una stima che non include la Cina, almeno 714 persone sono state messe a morte in 18 paesi, e almeno 2001 individui sono stati condannati alla pena capitale in 56 paesi. In occasione della pubblicazione del suo rapporto sulla pena di morte nel 2009, Amnesty International critica la Cina, dove ogni anno sono migliaia le persone condannate e messe a morte, ma dove i dati che riguardano la pena capitale rimangono un segreto di Stato. Il numero di paesi in cui non viene applicata la pena di morte è aumentato a 139. -
Libia Preoccupazione per Max Göldi
Amnesty International denuncia il drastico peggioramento delle condizioni di detenzione di Max Göldi, cittadino elvetico trattenuto nel paese dal luglio 2008 e detenuto nel carcere di Jeida dal 22 febbraio 2010. -
Costernazione dopo il decesso di un nigeriano durante un rimpatrio coatto Amnesty International esige un’inchiesta indipendente
Amnesty International è costernata per la morte di un nigeriano, avvenuta durante un rimpatrio forzato all'aeroporto di Zurigo. L'organizzazione per la difesa dei diritti umani chiede che il Consiglio di Stato di Zurigo istituisca immediatamente un’indagine indipendente, da affidare a un organismo imparziale. Inoltre nessun rimpatrio forzato deve aver luogo in futuro senza la presenza di osservatori indipendenti. -
Iran Attivista per i diritti delle donne liberata
Somayeh Rashidi, attivista per i diritti delle donne e degli studenti è stata liberata è ha lasciato il carcere di Evin (Teheran) il 25 febbraio 2010. Le condizioni del suo rilascio non sono chiare e ... -
8 marzo, Giornata internazionale della donna La discriminazione, causa della mortalità femminile in Burkina Faso
In Burkina Faso ogni anno oltre 2’000 donne muoiono a causa di complicazioni legate alla gravidanza o al parto. Vite che l’accesso alle cure adeguate avrebbe permesso di salvare. La discriminazione impedisce alle donne di beneficiare dei servizi di salute sessuale e riproduttiva. Questa la conclusione di un rapporto dedicato alla salute materna in questo paese dell’Africa Occidentale pubblicato da Amnesty International. In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, l’organizzazione lancia delle azioni rivolte al governo burkinabé, esortato a rispettare il diritto alla salute delle donne. In Svizzera Amnesty International parteciperà alla manifestazione nazionale a favore dei diritti delle donne prevista il 13 marzo a Berna e raccoglierà firme indirizzate alle autorità del Burkina Faso. -
Svizzeri trattenuti in Libia Amnesty International esige la liberazione di Max Göldi
Amnesty International ritiene che Max Göldi non dovrebbe essere in carcere e lancia un’azione per chiedere la sua liberazione immediata alle autorità libiche. Attualmente l’organizzazione non ha ... -
Due detenuti uiguri potranno iniziare una nuova vita Amnesty International saluta la decisione del Consiglio federale
Amnesty International esprime la sua soddisfazione dopo la decisione del Consigli federale di accogliere due detenuti di Guantanamo di origine uigura che gli Stati Uniti sono pronti a rilasciare. L’organizzazione per la difesa dei diritti umani ringrazia il Canton Giura per questo importante gesto umanitario. Il Consiglio federale ha mantenuto la parola data. Il 16 dicembre 2009, infatti, la Consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf aveva dichiarato che il caso dei due fratelli era stato studiato nei minimi dettagli e che entrambi adempivano ai criteri necessari per un’ammissione in Svizzera. -
Ammissione per motivi umanitari di due uiguri Bahtiyar e Arkin Mahnut sono benvenuti in Svizzera
Bahtiyar e Arkin Mahnut sarebbero molto felici di poter iniziare una nuova vita in Svizzera. I due fratelli non rappresentano un pericolo per la nostra sicurezza e, al contrario, adempiono tutti i criteri necessari all’ammissione per motivi umanitari. Lo ha spiegato la loro avvocatessa americana in una conferenza stampa tenutasi oggi - vigilia del primo anniversario dell’annuncio della chiusura di Guantanamo da parte del presidente Barack Obama. La causa dei due fratelli è stata sostenuta anche dalla Consigliera agli Stati giurassiana Anne Seydoux-Christe, che si è espressa a favore dell’accoglienza da parte del suo Cantone. La comunità uigura presente in Svizzera si è detta pronta a collaborare, sostenendo i due uomini nel processo di integrazione. -
8 anni dall’apertura di Guantanamo Chiusura del centro di detenzione e ammissione in Svizzera di due uiguri
L’11 gennaio 2010 ha marcato l’ottavo anniversario dall’apertura, da parte delle autorità statunitensi, del campo di prigionia nella base di Guantanamo, a Cuba. Nonostante la promessa del presidente ...
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