2015
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Arabia Saudita Non una frustata di più per Raif Badawi!
La fustigazione pubblica del blogger saudita Raif Badawi è iniziata il 9 gennaio 2015. Questo crudele trattamento sarà ripetuto nelle prossime 20 settimane.Raif Badawi è stato condannato l'anno scorso a 10 anni di prigione e a 1000 frustate per aver creato un forum online di dibattito politico e giudicato colpevole di aver insultato l'Islam. Amnesty lo considera un prigioniero di coscienza, condannato unicamente per aver espresso pacificamente le sue idee.Chiedi al re dell'Arabia Saudita e al Ministro dell'Interno di porre fine a questa condanna ingiusta e crudele. -
Come abbiamo armato lo «Stato islamico» Amnesty International denuncia decenni di commerci irresponsabili di armi
In un nuovo rapporto, Amnesty International ha denunciato come decenni di forniture mal regolamentate di armi all’Iraq e gli scarsi controlli sul terreno abbiano messo a disposizione del gruppo armato che si è denominato “Stato islamico” un ampio e mortale arsenale, usato per compiere crimini di guerra e crimini contro l’umanità su scala massiccia nello stesso Iraq e in Siria. -
Eritrea Rifugiati in fuga dal Servizio nazionale permanente devono ottenere protezione
Il gran numero di giovani in fuga dal Servizio nazionale permanente in Eritrea vanno ad aggiungersi alla crisi globale dei rifugiati. Queste persone hanno il diritto alla protezione internazionale. Ad affermarlo un nuovo rapporto pubblicato oggi da Amnesty International. -
Maratona di Lettere 2015 Scrivi una lettera, salva una vita!
Maria, costretta al matrimonio a 13 anni, Costas picchiato perché omosessuale, Teodora condannata a 30 anni per omicidio in seguito a un aborto spontaneo. Quest'anno la Maratona di Lettere è per loro. -
Repubblica Centrafricana Il Papa visita la repubblica Centrafricana: Un appelo ad affrontare il conflitto settario
Secondo Amnesty International, la Repubblica Centrafricana deve cogliere la storica opportunità della visita di due giorni di papa Francesco per porre i diritti umani e la giustizia al centro degli sforzi in atto per favorire la riconciliazione nazionale. -
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Pane e Petali
Per ricordare la giornata del 25 novembre il gruppo DAISI – Donne Amnesty International della Svizzera Italiana – e Inter-Agire/COMUNDO tornano ai fondamentali della lotta per i diritti delle donne. Saranno infatti il pane e i «Petali» di rose a diffondere nella Svizzera Italiana un forte e chiaro «No!» a ogni e qualsiasi forma di violenza contro le donne, e di solidarietà con le vittime. -
Rifugiati Erigere recinzioni e far filtrare gli arrivi dai paesi vicini
La determinazione dell’Unione Europea (UE) nel chiudere le proprie frontiere esterne alimenta varie violazioni dei diritti umani e non fa nulla per frenare il flusso di rifugiati. È quanto afferma Amnesty International in un nuovo rapporto reso pubblico martedì 17 novembre 2015. -
Attentati di Parigi Dimostrare saggezza politica e non cedere al discorso anti-rifugiati
I leader mondiali devono dimostrare saggezza politica e non lasciare che una reazione istintiva «anti rifugiati» prenda il sopravvento all’indomani degli attentati che hanno colpito Parigi. Lo ha dichiarato Amnesty International domenica 15 novembre 2015. -
Cina Tortura e confessioni forzate dilagano mentre i diritti degli avvocati vengono calpestati.
Il sistema di giustizia penale cinese fa ancora eccessivamente affidamento su confessioni forzate, ottenute attraverso tortura e maltrattamenti. Questo mentre gli avvocati che insistono nel denunciare abusi subiscono minacce, vengono maltrattati o perfino detenuti e torturati. Lo afferma Amnesty International in un nuovo rapporto reso noto oggi. -
25 novembre - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Diritti umani con il Teatro delle Radici
Amnesty International e il Teatro delle Radici di Cristina Castrillo insieme per i diritti delle donne, in Ticino, in Svizzera e nel Mondo. -
Siria Lo Stato trae vantaggio da crimini contro l’umanità grazie al mercato nero legato alla politica di sparizioni forzate
La vastità e il carattere pianificato di decine di migliaia di sparizioni forzate perpetrate dal governo siriano nel corso degli ultimi quattro anni sono al centro di un nuovo rapporto di Amnesty International, pubblicato il 5 novembre 2015. -
Nigeria Nuovamente smentite le false affermazioni della Shell sull'inquinamento da petrolio
In un rapporto diffuso il 3 novembre 2015, Amnesty International e l'Ong nigeriana Centro per l'ambiente, i diritti umani e lo sviluppo (Cerd) hanno nuovamente smentito il gigante petrolifero Shell, dichiarando palesemente false le dichiarazioni secondo cui avrebbe bonificato le aree pesantemente inquinate del delta del fiume Niger. -
Nuova veste grafica Ora il sito amnesty.ch funziona anche con i dispositivi mobili
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Arabia Saudita Crescono i timori per le esecuzioni di tre giovani attivisti
Sono crescenti i timori per le esecuzioni imminenti di Ali Mohammed Baqir al-Nimr e di altri due giovani attivisti sciiti in Arabia Saudita, arrestati da minorenni per aver partecipato a manifestazioni anti-governative, ha dichiarato Amnesty International dopo aver appreso del loro trasferimento in isolamento. -
Siria La distruzione di villaggi da parte di alleati degli USA è crimine di guerra
Una missione di ricerca nel nord della Siria ha permesso di scoprire un’ondata di spostamenti forzati della popolazione e demolizioni di case che costituisce crimine di guerra perpetrate dall’ Amministrazione autonoma guidata dal partito politico curdo siriano Partiya Yekîtiya Demokrat (PYD) che controlla la zona. È quanto afferma Amnesty International in un rapporto reso pubblico oggi. Sul terreno l’ Amministrazione autonoma è un alleato chiave della coalizione a guida statunitense che combatte contro il gruppo armato che si autoproclama Stato Islamico (ISIS), in Siria. -
Ungheria L’Unione Europea deve ammonire formalmente l’Ungheria per le violazioni dei diritti umani
In un nuovo documento pubblicato l'8 ottobre 2015, Amnesty International ha rivelato che il governo dell’Ungheria ha speso oltre 100 milioni di euro - il triplo di quanto destinato annualmente all’accoglienza dei richiedenti asilo - per costruire la barriera di filo spinato e applicare altre misure di controllo alla frontiera al fine di impedire a migranti e rifugiati di entrare nel paese, in violazione del diritto internazionale. -
Myanmar Il giro di vite in vista delle elezioni ha mandato dietro le sbarre quasi 100 prigionieri di coscienza
Le autorità del Myanmar stanno arrestando e minacciando decine di attivisti pacifici nell’ambito di un’ondata di repressione in vista delle elezioni di novembre. Lo afferma Amnesty International nel lanciare una nuova campagna per la liberazione dei prigionieri di coscienza nel paese, l’8 ottobre 2015. -
Giornata mondiale contro la pena di morte 2015 Troppe esecuzioni per reati di droga, in violazione del diritto internazionale
La pena capitale continua ad essere uno strumento della cosiddetta “lotta alla drogha”, con un numero allarmante di paesi nel mondo che mettono a morte persone condannate per crimini legati alle droghe, in chiara violazione del diritto internazionale. Lo afferma Amnesty International alla vigilia della Giornata mondiale contro la pena di morte, il 10 ottobre. -
Yemen Appello per la sospensione dei trasferimenti di armi
Prove schiaccianti di crimini di guerra da parte della coalizione guidata dall’Arabia Saudita - armata tra gli altri dagli Stati Uniti - mettono in evidenza l'urgente necessità di un’indagine indipendente ed efficace sulle violazioni dei diritti umani e per la sospensione dei trasferimenti di determinate armi. Lo ha dichiarato Amnesty International in un nuovo rapporto, presentato il 7 ottobre 2015. -
Domande e risposte Divieto della dissimulazione del viso
L'Iniziativa per vietare la dissimulazione del viso in Svizzera divide e fa discutere. Già in passato Amnesty International si è pronunciata contro il divieto generalizzato del burqa in numerosi paesi europei, e respinge chiaramente anche il testo dell'iniziativa sottoposta al voto il 7 marzo. La nostra presa di posizione sotto forma di domande e risposte. Aggiornato nel febbraio 2021.
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