2016
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Diritti umani 2016: le buone notizie dell’anno trascorso
Il 2016 è stato solo un anno di cattive notizie per chi difende i diritti umani? Fortunatamente no, grazie al sostegno di milioni di persone nel mondo Amnesty ha ottenuto anche importanti successi. -
Qatar Lavoratori migranti a rischio nonostante le riforme
Le modifiche alla legislazione sul lavoro in Qatar hanno apportato modifiche solo superficiali e continuano a lasciare i lavoratori migranti, compresi quelli impegnati nella costruzione degli stadi e delle infrastrutture dei mondiali di calcio del 2022, in balia dello sfruttamento da parte dei datori di lavoro e a rischio di lavoro forzato. -
Giornata internazionale dei diritti umani Era del revisionismo?
Alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti umani, il 10 dicembre, una riflessione di Nadia Boehlen, portavoce di Amnesty nella Svizzera romanda, sul futuro dei diritti umani in un epoca in cui sono sempre più numerosi gli Stati che tendono a mettere in discussione le istituzioni, i trattati e le leggi creati per la protezione dei diritti umani. -
Turchia Migliaia di curdi costretti a lasciare le proprie case.
Decine di migliaia di abitanti di Sur, il centro storico della città di Diyarbakir dichiarato patrimonio dell'umanità dell'Unesco, fanno parte di una stima di circa 500.000 persone costrette a lasciare le loro abitazioni durante l'ultimo anno a causa della brutale repressione esercitata dalle autorità turche. Questo sfollamento forzato può essere considerato una punizione collettiva. -
Olio di palma Marchi globali beneficiano di lavoro infantile e forzato
I più popolari marchi di alimenti e prodotti di uso domestico vendono cibo, cosmetici e altri beni di uso quotidiano contenenti olio di palma macchiato da scioccanti abusi dei diritti umani che avvengono in Indonesia, con perfino bambini di otto anni al lavoro in condizioni pericolose. Lo afferma Amnesty International in un nuovo rapporto pubblicato il 30 novembre 2016. -
Diritti umani a Cuba: l'eredità di Fidel Castro
I risultati raggiunti da Fidel Castro nel miglioramento dell'accesso di milioni di cubani ai servizi pubblici sono stati mitigati dalla sistematica repressione delle libertà fondamentali: è questo il commento rilasciato da Amnesty International a seguito della morte del leader cubano. -
16 giorni di attivismo contro la violenza di genere Proteggere le donne rifugiate!
In occasione del lancio dell'iniziativa "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere", coordinata dal Center for Women's Global Leadership, Amnesty International ha ricordato ai governi che c'è urgente bisogno di una maggiore protezione per le donne, le bambine e le persone Lgbti rifugiate che, ogni giorno e in ogni momento della loro esperienza, vanno incontro a terribili livelli di violenza sessuale e di genere. -
Turchia Ordinata la chiusura di 375 ONG.
Un decreto emesso il 22 novembre ai sensi dello stato d'emergenza ha ordinato la chiusura definitiva di 375 organizzazioni non governative della Turchia. -
Nigeria Almeno 150 attivisti pacifici pro-Biafra uccisi in un agghiacciante giro di vite
Le forze di sicurezza nigeriane, guidate dall’esercito, hanno messo in atto un agghiacciante campagna di esecuzioni extra giudiziali e violenze che è sfociata nella morte di almeno 150 attivisti pacifici pro-Biafra nel sud est del paese. Lo sostiene Amnesty International in un nuovo rapporto reso noto il 24 novembre 2016. -
Opinione Trump, un terremoto per i diritti umani
Una riflessione di Manon Schick, direttrice della Sezione svizzera di Amnesty International, sulle possibili conseguenze dell'elezione di Donal Trump a Presidente degli Stati Uniti per chi si batte in difesa dei diritti umani.L'originale, in francese, è stato pubblicato il 22 novembre 2016 da 24Heures. -
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 25 novembre Azione di sensibilizzazione
Il 25 novembre 2016, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si rinnova l’appuntamento con un’importante azione di sensibilizzazione promossa da DAISI – Donne Amnesty International Svizzera Italiana – e COMUNDO, associazione di volontariato internazionale. Grazie all’adesione di quasi 60 panetterie della Svizzera Italiana il messaggio “Per molte donne la violenza è pane quotidiano, io dico No!” potrà entrare in un numero ancor maggiore di case, toccando uomini, donne e giovani. -
La Russia si chiama fuori dalla Corte penale internazionale
"La Corte penale internazionale non è un organo giudiziario autorevole e autenticamente indipen-dente" e non ha rispettato le sue promesse. Con questa dichiarazione del ministero degli Esteri di Mosca, il 16 novembre 2016 la Russia ha reso noto che non diventerà stato parte dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale, firmato nel 2000 ma mai ratificato. -
Kenya Rifugiati obbligati a tornare nella Somalia in guerra
Due settimane prima della scadenza fissata per la chiusura del campo rifugiati di Dadaab, Amnesty International ha accusato funzionari del governo del Kenya di fare pressioni sui rifugiati affinché rientrino in Somalia, dove rischiano di essere feriti o uccisi nel conflitto armato tuttora in corso. -
Corte penale internazionale Unico strumento di giustizia per milioni di vittime. Gli Stati rafforzino la CPI, invece di abbandonarla.
Alla vigilia della 15ma assemblea degli stati parte dello Statuto di Roma, ossia dell’atto istitutivo della Corte penale internazionale, in programma all’Aia dal 16 al 24 novembre, Amnesty International ha sollecitato tutti gli stati a rafforzare, anziché abbandonarlo, l’unico strumento di giustizia a disposizione di milioni di vittime di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e altre gravi violazioni dei diritti umani. -
Iraq Necessario indagare su uccisioni e torture nei villaggi attorno a Mosul
Amnesty International ha sollecitato le autorità irachene a indagare con urgenza sulle denunce secondo le quali uomini con le uniformi della Polizia federale hanno torturato e ucciso a sangue freddo abitanti dei villaggi a sud di Mosul. -
Kirkuk Distruzioni di case e civili arabi espulsi per mano delle autorità curde
Amnesty International ha pubblicato il 7 novembre un nuovo rapporto nel quale denuncia che, dopo gli attacchi compiuti il 21 ottobre dal gruppo armato auto-denominato Stato islamico, le autorità curde della città di Kirkuk si sono rese responsabili, in quella che è apparsa una rappresaglia, di una serie di aggressioni fisiche, demolizioni di case ed espulsioni di centinaia di arabi, sia residenti che persone fuggite da combattimenti nelle province irachene limitrofe. -
Elezioni USA: velenosa retorica non diventi politica governativa
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Elezioni presidenziali USA Ora la velenosa retorica non diventi politica governativa
Le dichiarazioni di Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International, e della direttrice di Amnesty negli Stati Uniti alla notizia dell'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. -
Campagna Social Io dico NO! alla violenza sulle donne
In vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, DAISI (gruppo Donne Amnesty International della Svizzera Italiana) lancia la propria campagna social per dire NO alla violenza di genere. Mettete anche voi la faccia per dire "Io dico NO! alla violenza sulle donne": inviateci i vostri selfie, cambiate la vostra immagine di profilo Facebook e Twitter, usate l'hashtag #25NoV. Previsti anche due importanti appuntamenti di sensibilizzazione. -
Matteo De Bellis, ricercatore di Amnesty International Abusi e violenze, l'inferno degli hotspot italiani
In questo articolo, pubblicato il 3 novembre 2016 sulle pagine de Il Manifesto, il ricercatore Matteo De Bellis racconta dei terribili abusi subiti dai profughi che ha incontrato durante le sue ricerche per il rapporto pubblicato da Amnesty International.
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