Alla vigilia dell’uscita nelle sale del film di Oliver Stone dedicato alla pubblicazione delle rivelazioni di Snowden e al suo conseguente esilio in Russia nel 2013, la campagna chiede il perdono presidenziale per l’ex tecnico informatico della National Security Agency (NSA) prima del termine del mandato di Obama.
“Edward Snowden ha chiaramente agito in nome dell’interesse pubblico. Ha scatenato il più importante dibattito sulla sorveglianza governativa degli ultimi decenni, sfociato in un movimento globale in difesa della privacy nell’era digitale. Punirlo per questo equivale a mandare un messaggio pericoloso: chi è testimone di violazioni dei diritti umani che avvengono a porte chiuse deve tacere,” ha dichiarato Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International.
“È ironico che Snowden venga trattato come una spia quando il suo atto di coraggio è servito ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fatto che i governi di Stati Uniti e Regno Unito stavano spiando illegalmente milioni di persone, senza il loro consenso.”
“La sorveglianza di massa messa allo scoperto da Snowden ha un impatto sui diritti umani dei cittadini del mondo. La nostra nuova campagna dà al pubblico l’opportunità di chiedere che Snowden sia perdonato, e ringraziarlo per aver dato il via a un movimento di persone che, ovunque nel mondo, hanno rivendicato il diritto di reimpossessarsi della propria privacy.”
Nel giugno 2013 Edward Snowden ha condiviso con dei giornalisti documenti dell’intelligence USA che aveva raccolto mentre lavorava come tecnico informatico per un’azienda consulente della NSA. I documenti mettevano in luce la vera portata della sorveglianza elettronica da parte dei governi degli Stati Uniti e del Regno Unito, che monitoravano le attività internet e telefoniche di milioni di persone nel mondo.
In risposta alle rivelazioni di Snowden il Presidente Obama ha rilasciato una direttiva con la quale richiedeva alle agenzie di intelligence di apportare importanti cambiamenti alla pratiche di sorveglianza statunitensi. Nel 2015, per la prima volta in quasi 40 anni, il Congresso ha posto dei limiti all’agenzia di sorveglianza governativa dopo che una corte d’appello ha decretato cha la raccolta di informazioni da parte della NSA sulla totalità delle conversazioni telefoniche negli USA era illegale.
Amnesty International ha più volte chiesto al governo statunitense di lasciar cadere le accuse contro Edward Snowden, o garantirgli una difesa basata sul fatto che ha rivelato informazioni di interesse pubblico qualora fosse processato.
Ma più di tre anni dopo la pubblicazione delle sue rivelazioni Snowden rimane nel limbo in Russia. Su di lui pende la spada di Damocle di una legge sullo spionaggio risalente alla Prima Guerra Mondiale, che in caso di rientro negli Stati Uniti lo potrebbe veder incolpato per una serie di reati. Il Perdono Presidenziale è la sua più importante chance di libertà.
“Per il servizio pubblico reso Snowden deve essere ricordato come un campione dei diritti umani. Sarebbe una grande macchia nell’eredità del Presidente Obama se terminasse il suo mandato con Snowden ancora in esilio in Russia, separato dalla sua famiglia e trattato come un nemico dello Stato,” ha dichiarato Salil Shetty.
“Le accuse contro Edward Snowden nascono da leggi datate e superate: non avrebbero mai dovuto essere emesse. Ora chiediamo a tutti i nostri sostenitori di unirsi a noi nel chiedere al Presidente Obama di affrontare concretamente questa grossolana ingiustizia e lanciare un messaggio chiaro: i whistlerblowers e coloro che agiscono in nome dei diritti umani saranno protetti.”
Ben Wizner, l’avvocato di Edward Snowden e direttore del Speech, Privacy and Technology Project dell’ACLU, ha dichiarato:
“È proprio per casi come quello di Edward Snowden che esiste il potere della grazia presidenziale. Mentre ci sono presidenti che hanno usato questo potere per perdonare persone che hanno commesso atti terribili, il Presidente Obama ha la possibilità di riconoscere uno dei più importanti atti di whistleblowing della storia moderna. Visto il contributo estremamente concreto di Edward Snowden al dibattito democratico nel mondo dovremmo pensare come ringraziarlo, non come punirlo.”
Informazioni supplementari
Al di fuori degli Stati Uniti la petizione può essere firmata qui: https://www.amnesty.org/en/get-involved/take-action/edward-snowden-hero-not-traitor
Secondo l’Articolo II, Sezione 2 della Costituzione Americana, il Presidente USA ha il potere di concedere la grazia a persone per crimini federali.