La «ristrutturazione» è stata scaglionata in 3 «pacchetti legislativi» distinti che comportano elementi positivi ed elementi negativi. Ma in generale questa revisione deve essere considerata come un nuovo inasprimento del diritto d’asilo, in particolare per le persone che sono riconosciute come rifugiate o ammesse provvisoriamente in Svizzera.
Il pacchetto legislativo n°1, adottato dal Parlamento nel dicembre 2012, contiene una restrizione della nozione di rifugiato e una limitazione del ricongiungimento famigliare. Questi cambiamenti sono stati votati dal Parlamento nel dicembre 2012 e sono entrati in vigore. Non possono quindi più venir contestati dal referendum.
Il pacchetto legislativo n°2 è stato accettato dal Parlamento nel settembre 2015. Questo pacchetto è l’oggetto del referendum lanciato dall’UDC e quindi del voto del 5 giugno. Esso contiene una misura positiva, ovvero l’introduzione di consulenze giuridiche sulla procedura d’asilo e di una protezione giuridica gratuita per tutte le persone la cui procedura viene esaminata in un centro della Confederazione o negli aeroporti. Questa misura veniva chiesta da tempo da Amnesty International. Un’altra misura positiva è il fatto che i bisogni particolari dei minori non accompagnati, delle famiglie con bambini e delle persone particolarmente vulnerabili, bisognosi di attenzioni specifiche, vengano presi in considerazione.
Nel capitolo dei punti negativi è necessario sottolineare la riduzione dei termini di ricorso.
Un rifiuto della nuova legge il 5 giugno significherebbe quindi un no all’assistenza giuridica gratuita e un accesso più difficile alla scolarizzazione per i bambini. Inoltre la protezione delle persone vulnerabili non sarebbe più garantita.
Il principio della ristrutturazione è politicamente accettato. La conferenza nazionale sull’asilo, che ha riunito la totalità degli attori ufficiali, inclusi rappresentanti dell’UDC, l’ha accettato all’unanimità. Questo significa che, nel caso di rifiuto il 5 giugno, il progetto tornerà davanti al Parlamento che l’accetterà una seconda volta, senza però gli elementi positivi che vi figurano attualmente.
Il pacchetto legislativo n°3 è costituito da misure urgenti adottate dal Parlamento nel settembre 2012 e accettate in seguito a un referendum da circa l’80% dei votanti nel giugno 2013. Per far sì che le misure urgenti, tuttora provvisorie, vengano integrate a lungo termine nella legge, il Parlamento le ha unite al pacchetto legislativo n. 2. Anche queste sono quindi oggetto del referendum.
Tra le misure figurano in particolare l’abbandono della procedura d’asilo nelle rappresentanze diplomatiche, il non riconoscimento della diserzione come motivo d’asilo e la creazione dei centri speciali per richiedenti d’asilo «recalcitranti».
In caso di approvazione del referendum promosso dall’UDC queste disposizioni resteranno in vigore provvisoriamente (fino al 2019). Non c’è dubbio che un nuovo progetto per integrarle a lungo termine nella legge verrà presentato al Parlamento. Visti i risultati del 2013 nessuno si lancerebbe nella promozione di un referendum – destinato al fallimento – contro questo progetto.
Le raccomandazioni di Amnesty International:
Anche se la revisione votata dal Parlamento costituisce un nuovo inasprimento della Legge sull’asilo, Amnesty International invita a votare in favore della revisione della legge che prevede:
- Un’informazione sistematica e approfondita dei richiedenti asilo sulla procedura d’asilo prima che la stessa inizi.
- Un’assistenza giuridica sistematica, essenziale per far sì che tutti gli elementi necessari per la valutazione del caso siano presenti nel dossier al momento della decisione.
- Un obbligo legale per i cantoni di scolarizzare i bambini ospitati nei centri federali. Misura benvenuta poiché l’accesso alla scolarizzazione è oggi gravemente lacunoso nei centri federali.
- L’obbligo legale di tenere in considerazione i bisogni particolari dei minori non accompagnati, delle famiglie con bambini e delle persone bisognose di un assistenza particolare (handicap, persone anziane, ecc.).