Dopo il 2008 e il 2012, la Svizzera sarà nuovamente sotto esame nel novembre di quest’anno. Fino ad allora le organizzazioni della società civile hanno la possibilità di presentare il proprio “contributo”, dare la propria visione della situazione dei diritti umani in Svizzera. Queste prese di posizione saranno poi compilate dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti dell’Uomo che poi le metterà a disposizione di altri stati, come avviene con rapporti pubblicati da uno Stato o le osservazioni di organi di sorveglianza sui trattati o le procedure speciali delle Nazioni Unite. Le organizzazioni della società civile formulano raccomandazioni in merito a questioni che le preoccupano. Gli Stati membri del Consiglio dei diritti dell’Uomo possono trarne ispirazione per le proprie analisi e raccomandazioni.
Il Segretariato di Amnesty International, in collaborazione con la Sezione svizzera, ha prodotto il proprio contributo nel quale formula 17 raccomandazioni rivolte alla Confederazione e ai cantoni, in particolare in materia di asilo, discriminazione e violenza domestica.
Amnesty invita inoltre la Svizzera a creare un’istituzione nazionale per i Diritti umani compatibile con i principi di Parigi e a introdurre una disposizione che vieti la tortura nel Codice penale.
Una piattaforma di oltre 60 ONG svizzere attive nei più svariati ambiti dei diritti umani ha pure preparato le proprie raccomandazioni. La Sezione svizzera di Amnesty International ha dato il proprio contributo alla redazione di questo documento.
La presa di posizione di Amnesty International può essere scaricata nei Download di questa pagina (in inglese), e la presa di posizione della piattaforma delle ONG (in francese o inglese).