2018
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Criminalizzazione della solidarietà Amnesty Svizzera critica severamente la condanna di una militante per i diritti dei migranti
Amnesty International critica fortemente la sentenza del tribunale distrettuale di Briga contro l'attivista per i diritti dei migranti Anni Lanz. All'età di 72 anni, aveva fatto attraversare la frontiera a un richiedente asilo afghano fortemente traumatizzato e costretto a dormire all'esterno con meno dieci gradi. Le aliquote giornaliere che le erano state inflitte sono state annullate, ma l'importo della multa è invece aumentato così come le spese processuali. -
La situazione dei diritti umani nel 2018 Le donne in prima linea nella lotta per i diritti umani
Nel 2018, ovunque nel mondo, le donne si sono battute in prima linea per i diritti umani. Lo afferma Amnesty International nel presentare il proprio bilancio dello stato dei diritti umani nel mondo per quest’anno. Amnesty mette in guardia sul crescente razzismo e l’aumento dell’odio verso nei confronti di donne, lesbiche, gay e transgender. Diritti e libertà conquistate in seguito a lunghe lotte sono sempre più messi in discussione. Anche in Europa, Amnesty rileva un aumento dell'odio, dell'intolleranza e della discriminazione e una riduzione del margine di manovra della società civile. Amnesty invita gli Stati membri dell'UE e la Svizzera ad intensificare gli sforzi di politica estera per promuovere i diritti umani. -
La situazione dei diritti umani nel 2018 Il capitolo dedicato alla Svizzera
Attraverso le urne, i cittadini hanno respinto un attacco frontale alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo in un referendum chiave tenutosi a livello nazionale. Ciononostante gli interessi delle grandi imprese e della politica di sicurezza continuano a dettare le priorità politiche del paese, e minacciano la protezione internazionale dei diritti umani. Le persone richiedenti asilo al centro di una retorica ostile mentre le nuove legislazioni in materia di sorveglianza e di lotta al terrorismo mettono in pericolo i diritti fondamentali di tutti i residenti in Svizzera. -
Rapporto di Amnesty La situazione dei diritti umani nel mondo 2018
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Area stampa La situazione dei diritti umani nel mondo - Il 2018 e le prospettive per il 2019
Il 10 dicembre 2018, in occasione del 70esimo dall'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Amnesty International pubblica il proprio rapporto dedicato alla situazione dei diritti umani nel mondo. -
Europa Legislazioni obsolete danneggiano le vittime di stupro
Secondo l’ultimo sondaggio dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, una donna su 20 in Europa è stata stuprata a partire dall’età di 15 anni: nove milioni. Nonostante questi dati scioccanti, pochi stati europei considerano seriamente questo reato nelle leggi, come invece dovrebbe essere. -
Siria Migliaia di “localizzatori di bombardamenti” per ricostruire la distruzione di Raqqa
Migliaia di attivisti digitali ovunque nel mondo parteciperanno a un progetto di crowdsourcing di dati promosso da Amnesty International: immagini satellitari saranno usate per aiutare a ricostruire come i bombardamenti da parte della coalizione a guida statunitense abbiano distrutto quasi l’80% della cittadina siriana di Raqqa. -
Myanmar Aung San Suu Kyi: revocato il più alto riconoscimento di Amnesty International
Amnesty International ha annunciato oggi, 12 novembre 2018, di aver revocato l’attribuzione del suo più alto riconoscimento, il premio «Ambasciatore della Coscienza», ad Aung San Suu Kyi in seguito al vergognoso tradimento da parte della leader del Myanmar degli stessi valori che un tempo rappresentava. -
Brasile Il linguaggio tossico della campagna elettorale non diventi la politica del governo.
In relazione all’elezione di Jair Bolsonaro e Hamilton Mourão alle cariche di presidente e vicepresidente del Brasile, Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe, ha rilasciato questo commento: -
Turchia Quasi 130’000 funzionari pubblici epurati ancora in attesa di giustizia
Oltre due anni dopo essere stati licenziati arbitrariamente, quasi 130’000 funzionari turchi rimangono in attesa di giustizia e affrontano un futuro incerto. Lo afferma Amnesty International in un nuovo rapporto pubblicato il 25 ottobre 2018. -
Iniziativa sull'autodeterminazione "Impegnamoci per i diritti umani, prima che sia troppo tardi”
La Svizzera si avvicina a un voto cruciale per il futuro dei diritti umani. Amnesty International lancia oggi un'importante campagna che invita i cittadini a votare un chiaro "NO" all'iniziativa dell'UDC "Diritto svizzero anziché giudici stranieri" sottoposta al popolo il 25 novembre prossimo. Amnesty International avverte dei pericoli insiti in questa iniziativa popolare, che minaccia la protezione delle minoranze e indebolisce i diritti di tutte le persone che vivono in Svizzera. -
Caso Khashoggi La Turchia dovrebbe chiedere alle Nazioni Unite di indagare.
La Turchia dovrebbe chiedere urgentemente al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres di avviare un'indagine delle Nazioni Unite sulla possibile esecuzione extragiudiziale dell'eminente giornalista saudita Jamal Khashoggi. Lo chiedono oggi il Comitato per la protezione dei giornalisti, Human Rights Watch, Amnesty International e Reporters Sans Frontières. -
Russia Ricercatore di Amnesty rapito e sottoposto a finte esecuzioni in Inguscezia.
Un ricercatore di Amnesty International inviato per osservare le manifestazioni nella capitale dell’Inguscezia, Magas, è stato rapito, picchiato e sottoposto a terrificanti finte esecuzioni da parte di uomini che hanno affermato essere membri dei servizi di sicurezza. -
USA Una politica migratoria con conseguenze catastrofiche
Il governo degli Stati Uniti ha deliberatamente adottato politiche e pratiche migratorie - inclusa la separazione di oltre 6’000 “unità famigliari” in un periodo di quattro mesi, più di quanto precedentemente rivelato dalle autorità - che hanno causato danni catastrofici a migliaia di persone in cerca di sicurezza. Lo afferma Amnesty International nel pubblicare un nuovo rapporto. -
Giornata mondiale contro la pena di morte Isolati, umiliati e torturati : i condannati a morte sono sottoposti a condizioni di detenzione disumane
Numerosi condannati a morte sono detenuti in condizioni che costituiscono maltrattamenti fisici e psichici prima dell’esecuzione. Amnesty International, in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte (il 10 ottobre), dà il via a una nuova campagna per mettere sotto pressione 5 Stati – Bielorussia, Ghana, Iran, Giappone e Malaysia – affinché mettano fine alle condizioni di detenzione disumane alle quali sottopongono i detenuti del «braccio della morte » e aboliscano la pena capitale. -
Grecia Il calvario delle donne rifugiate
Un nuovo rapporto di Amnesty International rivela il calvario delle donne in fuga dai conflitti. Queste donne si uniscono per lottare contro le violazioni dei diritti umani, inclusa la violenza sessuale, e chiedere una vita migliore in Europa. -
Cina - Un milione di persone nei campi di “rieducazione”
La Cina deve mettere fine alla campagna di repressione sistematica che sta conducendo nella regione autonoma dello Xinjiang Uighur (XUAR), e fare luce sulla sorte di un milione di persone detenute arbi-trariamente. Lo ha dichiarato Amnesty International nel presentare un nuovo rapporto sulla situazione delle minoranze nella regione autonoma, reso pubblico il 24 settembre 2018. -
Venezuela Essere giovane e povero: una condanna a morte
Lo Stato del Venezuela fa uso di forza letale con l’intento di uccidere contro le persone più vulnerabili ed socialmente escluse del paese. Sta violando i diritti di queste persone e le sta trattando come criminali, quando dovrebbe implementare politiche di prevenzione della criminalità che siano in linea con gli standard internazionali in materia di diritti umani. Lo afferma Amnesty International in un rapporto pubblicato il 20 settembre 2018. -
Sud Sudan Nuovi crimini contro i civili - Le truppe governative e le milizie libere di commettere atrocità in totale impunità
La sconcertante brutalità di una recente offensiva militare nel Sud Sudan - inclusi l'uccisione di civili, lo stupro sistematico di donne e ragazze, saccheggi e distruzioni di massa - è stata alimentata dall'incapacità delle autorità nel perseguire o rimuovere sospetti criminali di guerra. Lo afferma Amnesty International nel presentare un nuovo rapporto. -
Svizzera/Asilo Un Tribunale vodese annulla la condanna di una giovane donna che subaffittava un appartamento a un richiedente respinto.
Il Tribunale distrettuale di Losanna ha annullato oggi, 18 settembre 2018, la condanna di una giovane donna che aveva subaffittato un appartamento ad un richiedente asilo iraniano respinto. Amnesty accoglie con favore questa decisione.
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