"I diritti umani sono a mezz'asta in tutto il mondo: diamo un segnale forte!” Questo è il messaggio che Amnesty International vuole trasmettere oggi, inviando un volantino informativa a 2,5 milioni di famiglie in Svizzera tedesca e romanda. Il documento invita la popolazione a difendere i diritti umani di fronte all’attacco frontale che rappresenta l'iniziativa "Diritto svizzero anziché giudici stranieri".
"Visto il pericolo che questa iniziativa rappresenta, è assolutamente indispensabile mobilitare tutte le nostre forze per convincere la popolazione svizzera a votare “No”. I cittadini devono essere avvertiti: l'accettazione dell'iniziativa avrebbe conseguenze molto gravi per la protezione dei diritti umani in Svizzera e invierebbe un segnale catastrofico ad altri Stati", ha dichiarato Manon Schick, direttrice di Amnesty International Svizzera.
"Putin, Erdogan e compagnia aspettano solo questo: un ulteriore indebolimento della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU). È ora di impegnarsi per proteggere i diritti umani, prima che sia troppo tardi" - Manon Schick
"L'iniziativa per l'autodeterminazione è un tranello: invece di rafforzare la democrazia, come sostengono i suoi promotori, indebolisce i diritti di tutti i cittadini del paese", ha aggiunto la direttrice di Amnesty Svizzera. "La sua accettazione potrebbe costringere la Svizzera a lasciare il Consiglio d'Europa e abbandonare la CEDU. Questo non solo rappresenterebbe un danno irreparabile per l'immagine della Svizzera, ma noi cittadini perderemmo la protezione dei nostri diritti da parte della CEDU e della Corte europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Questi diritti sono inclusi nella Costituzione, è vero, ma possono essere sospesi in qualsiasi momento con un’iniziativa popolare.”
"La democrazia non è la dittatura della maggioranza. Accettare l'iniziativa renderebbe più facile fare politica a detrimento delle minoranze. Molte di loro potrebbero trovarsi nel mirino", avverte Manon Schick.
"I diritti umani sono la nostra forza"
Amnesty International sarà molto attiva sui social media, ad esempio con la pubblicazione di video. Una campagna di affissioni a livello nazionale toccherà numerose città e stazioni svizzere, inclusa la Svizzera italiana.
L'ONG sarà inoltre presente in tutta la Svizzera e durante tutta la campagna in vista del voto, gestendo stand e partecipando dibattiti. Dallo scorso maggio gli attivisti per i diritti umani hanno già tenuto quasi 50 stand di sensibilizzazione e organizzato 25 eventi in tutto il paese.
"La campagna mira a far capire che i diritti umani non sono “stranieri”, sconosciuti. Sono diritti che ci riguardano tutti e di cui noi tutti beneficiamo, senza distinzioni. Ci proteggono dagli abusi dello Stato e dalla legge del più forte. Dobbiamo impegnarci oggi, insieme e con tutte le nostre forze, per la tutela dei diritti umani, soprattutto pensando alle generazioni future", ha detto Manon Schick.
Amnesty International è un'organizzazione partner dell'Alleanza della società civile e ne sostiene la campagna. In qualità di organizzazione leader nel campo dei diritti umani, Amnesty ha deciso di lanciare una propria campagna contro l'iniziativa "Il diritto svizzero al anziché giudici stranieri" e di porre al centro la protezione (internazionale) dei diritti umani.
Gli argomenti di Amnesty International contro l’iniziativa: http://bit.ly/2yrKjJW
I video di Amnesty International per dire NO all'iniziativa per l'autodeterminazione:
versione lunga https://youtu.be/QFQ4AON1Htg
versione corta : https://youtu.be/KMgZBg5gSuY
Link dove ordinare i flyer della campagna in italiano : http://bit.ly/2J6hrv8