37'000 persone hanno sottoscritto le rivendicazioni di Amnesty: l'azione organizzata a Berna in occasione della consegna delle firme ©Philippe Lionnet
37'000 persone hanno sottoscritto le rivendicazioni di Amnesty: l'azione organizzata a Berna in occasione della consegna delle firme ©Philippe Lionnet

Stop alle violenze sessuali 37’000 persone chiedono una revisione del Codice penale in materia di reati contro l’integrità sessuale in Svizzera

Nell'ambito dei "16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne" e precisamente sei mesi dopo la pubblicazione di cifre scioccanti sull'entità della violenza sessuale in Svizzera, Amnesty International ha consegnato a Berna la petizione "Giustizia per le vittime di violenza sessuale". Insieme ad Amnesty International 37'000 persone e 37 organizzazioni chiedono delle misure efficaci contro le violenze sessuali sulle donne e una riforma del diritto penale in materia di reati contro l’integrità sessuale, ormai obsoleto.

Riuniti a Berna, numerosi attivisti e simpatizzanti hanno invitato la Consigliera federale Karin Keller-Sutter e il neoeletto Parlamento a modificare la definizione di stupro e violenza sessuale nel Codice penale svizzero. "Un atto sessuale esige il consenso di tutte le persone coinvolte. Qualsiasi attività sessuale senza consenso deve essere finalmente punibile in modo adeguato", ha dichiarato Manon Schick, direttrice generale di Amnesty Svizzera, durante la consegna della petizione.

Attiviste/i vestiti di nero con un'impronta di una mano rossa disegnata sulla bocca hanno attirato l'attenzione sul fatto che oggi molte vittime di violenza sessuale non hanno alcuna possibilità di adire le vie legali a causa di una definizione di stupro superata e troppo limitata, a causa della quale gli autori di violenza restano impuniti. Con striscioni e manifesti le attiviste e gli attivisti hanno ribadito le proprie rivendicazioni: “Il sesso senza consenso deve essere punito”, “Solo se ha detto “SI”!”

Alla petizione di Amnesty International hanno aderito diverse associazioni e organizzazioni per i diritti delle donne, tra cui Alliance F, Salute sessuale Svizzera e Terre des Femmes Svizzera. Diversi servizi di assistenza alle vittime e 22 professori svizzeri di diritto penale chiedono anch’essi una riforma del Codice penale in materia di violazione dell’integrità sessuale affinché sia costruito attorno al principio del consenso.

Vittime abbandonate a loro stesse

"L'attuale diritto penale in materia di reati contro l'integrità sessuale si concentra troppo sulla violenza e sul comportamento della vittima invece di mettere l’accento sull'esistenza o meno del consenso reciproco. Oggi l’aggressore deve costringere la vittima affinché un'aggressione sessuale sia legalmente considerata stupro. Ma gran parte delle donne che seguiamo hanno subito aggressioni sessuali in cui l’aggressore non ha fatto uso di violenza fisica. Spesso non hanno alcuna chance di ottenere giustizia in tribunale", ha detto Agota Lavoyer di LANTANA, un centro di consulenza per le vittime.

"Il modo in cui la società tratta la violenza sessuale è estremamente contraddittorio. Da un lato, sembra esserci un consenso pubblico sul fatto che un atto sessuale contro la volontà di una persona è una violenza e dovrebbe essere punito in modo appropriato. D'altro canto ci si basa sul diritto penale in materia di reati sessuali attualmente in vigore per fare una distinzione tra "vero" e "falso" stupro. Questo ha conseguenze devastanti per le persone colpite. Vengono sminuite e sono rese corresponsabili perché non si sarebbero difese a sufficienza dall'aggressione", ha deplorato Agota Lavoyer.

Consiglio federale e Parlamento devono agire

"La definizione di stupro e di coercizione sessuale nel diritto penale svizzero è superata e necessita di una revisione urgente. Questa definizione è in contrasto con le norme internazionali e con la Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa, alla quale ha aderito anche la Svizzera", ha dichiarato Barbara Berger, direttrice dell'organizzazione Salute sessuale svizzera.

"Non è compito delle donne proteggersi dalla violenza sessuale. È compito del Parlamento e delle autorità elaborare delle leggi che permettano alle vittime di violenza sessuale di ottenere giustizia e di essere trattate con rispetto. Una riforma invierebbe anche un importante segnale preventivo ai giovani, ovvero che è necessario il consenso reciproco prima di qualsiasi atto sessuale", ha affermato Barbara Berger.

Petizione rivolta alla Consigliera federale Keller-Sutter

"Nonostante le rivendicazioni pubbliche, il Consiglio federale non si è discostato dalla sua linea e continua a sostenere che una nuova definizione dello stupro non è necessaria. Ci auguriamo che il nuovo Parlamento, con una maggiore rappresentanza femminile, stabilisca delle priorità diverse e che affronti un'autentica revisione di questo diritto, ormai obsoleto", ha aggiunto Manon Schick.

Con la sua petizione Amnesty International chiede alla Consigliera federale Karin Keller-Sutter e al Dipartimento Federale di Giustizia e polizia di presentare delle proposte per una riforma del diritto penale in materia di reati sessuale affinché tutti gli atti sessuali senza consenso possano essere adeguatamente puniti. La petizione chiede inoltre la formazione obbligatoria e continua nella presa a carico delle vittime di violenza sessuale dei magistrati, della polizia e degli avvocati, come pure la raccolta sistematica di dati e la pubblicazione di ricerche sul perseguimento penale dei reati contro l'integrità sessuale in Svizzera.

Numero impressionante di casi non segnalati

Un sondaggio rappresentativo condotto da gfs.bern per conto di Amnesty International presentato nel maggio 2019 ha fornito per la prima volta cifre più precise sulla diffusione delle molestie e delle violenze sessuali in Svizzera. L'indagine ha rivelato cifre scioccanti: il 22% delle intervistate ha subito atti sessuali indesiderati, il 12% ha avuto rapporti sessuali contro la propria volontà. E solo l'8% delle persone toccate ha denunciato le violenze sessuali alla polizia.

La Convenzione di Istanbul, ovvero la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, è entrata in vigore in Svizzera nell'aprile 2018. Secondo la Convenzione, lo stupro e qualsiasi attività sessuale con un'altra persona senza l'accordo reciproco (consenso) deve essere considerata un reato penale (art. 36). Il comitato GREVIO del Consiglio d'Europa, che monitora l'attuazione della Convenzione di Istanbul nei Paesi membri, visiterà la Svizzera nel 2021. I precedenti rapporti nazionali di GREVIO suggeriscono che il diritto penale sessuale svizzero non è conforme agli standard internazionali in materia di diritti umani e deve quindi essere adattato. Anche un'analisi giuridica di Amnesty International giunge a questa conclusione.

Elenco delle organizzazioni firmatarie

Amnesty International

Alliance F

NGO-Koordination post Beijing Schweiz

humanrights.ch

SEXUELLE GESUNDHEIT Schweiz

TERRE DES FEMMES Schweiz

Le deuxième Observatoire

  1. f d. Christlicher Friedensdienst

DécadréE

FemWiss Verein Feministische Wissenschaft Schweiz

IAMANEH Schweiz

InterAction Suisse - Association suisse pour les intersexes

LOS Lesbenorganisation Schweiz

TGNS Transgender Network Switzerland

FriedensFrauen Weltweit - PeaceWomen Across the Globe (PWAG)

Frauen* für den Frieden Schweiz

SEV Frauenkommission

INSOS Schweiz

CISA Schweiz

Aktivistin.ch

Collectif genevois de la Grève féministe/Grève des femmes*

frbb, frauenrechte beider basel

FVGS Fachverband Gewaltberatung Schweiz

vahs. Fachstelle Prävention von Gewalt und sexueller Ausbeutung

BIF Beratungsstelle für Frauen gegen Gewalt in Ehe und Partnerschaft

frabina

Fachstelle Frauenberatung sexuelle Gewalt

Stiftung gegen Gewalt an Frauen und Kindern

  • Frauenhaus, Bern
  • Frauenhaus Thun – Berner Oberland
  • Lantana - Fachstelle Opferhilfe bei sexueller Gewalt, Bern
  • Vista - Fachstelle Opferhilfe bei sexueller und häuslicher Gewalt, Thun

Frauenhaus St. Gallen

Verein Frauennottelefon Winterthur

Centre d’accueil MalleyPrairie

Centre Prévention de l’Ale

Opferhilfe beider Basel

Opferhilfe Bern. Beratungsstellen Opferhilfe Bern und Biel

SOLIDARITE FEMMES BIEL/BIENNE & REGION

Frauenhaus Freiburg – Opferberatungstelle

Verein Unterschlupf

Juristinnen Schweiz