25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Fiaccolata a Lugano per dire NO alla violenza sulle donne

20 novembre 2019
Le violenze contro le donne – sessuali, fisiche e psicologiche – rimangono concrete e reali anche nel 2019 in Ticino, in Svizzera e nel mondo. Per esprimere solidarietà a tutte le donne vittime di qualsiasi forma di violenza, chiedere giustizia e strumenti concreti per eliminarle, Amnesty International invita la popolazione della Svizzera Italiana a partecipare a una fiaccolata di solidarietà.

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Amnesty International invita tutte e tutti a dire un chiaro NO a tutte le forme di violenza contro le donne, in Ticino, in Svizzera e nel resto del mondo.

LUNEDÌ 25 NOVEMBRE 2019

dalla stazione FFS di Lugano fino a Piazza Dante

appuntamento alle ore 17

Lotta alle violenze sessuali in Svizzera

Nel nostro paese almeno una donna su cinque di età superiore ai 16 anni ha subito atti sessuali non consensuali. Questo è solo uno dei dati scioccanti emersi da un’importante indagine condotta per conto di Amnesty International Svizzera i cui risultati sono stati resi noti nel maggio 2019 (vedi comunicato stampa: http://bit.ly/2pBhfP8).

Aggressioni sessuali subite e taciute a causa di una scarsa fiducia nel sistema giudiziario e dell’influenza di falsi miti sullo stupro che gettano discredito sulla credibilità delle donne, attribuendo loro la colpa delle attenzioni non desiderate.

Per lottare contro l’impunità, sostenere le vittime e sensibilizzare la popolazione e i politici al fatto che la violenza sessuale è una grave violazione dei diritti umani, Amnesty Svizzera ha promosso una petizione rivolta alla Consigliera federale Karin Keller-Sutter per chiedere che sia introdotta una nuova definizione dello stupro basata sul mancato consenso e non più sull'uso di mezzi di coercizione.

Un cambiamento di definizione necessario non solo per meglio tutelare le vittime ma anche per rispondere alle esigenze della Convenzione di Istanbul, secondo la quale la mancanza di consenso deve essere al centro di ogni definizione giuridica dello stupro e di altre forme di violenza sessuale.

La Svizzera e la Convenzione di Istanbul

Il primo aprile 2018 è entrata in vigore in Svizzera la “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica”, o Convenzione di Istanbul. Ratificando la Convenzione gli Stati riconoscono il fatto che i rapporti di forza disuguali tra le donne e gli uomini sono la causa essenziale della violenza contro le donne e che sono responsabili del mantenimento dei rapporti gerarchici tra i generi. La Convenzione diventa quindi uno strumento giuridico vincolante essenziale per lottare contro la violenza, in favore della parità.

Nel nostro paese le politiche per la protezione delle donne dalla violenza possono ancora essere migliorate. La Confederazione ha recentemente stanziato fondi per potenziare le misure di lotta alla violenza di genere e alla violenza domestica, ma rimangono problemi legati alla scarsa presenza sul territorio nazionale di case rifugio, di discriminazioni nei confronti delle vittime portatrici di handicap o a causa di una lacuna di legge che non permette di offrire un adeguato sostegno psicologico a donne che all' estero sono state vittime della tratta degli esseri umani.

La Svizzera ha inoltre aderito alla Convenzione di Istanbul esprimendo una serie di riserve tra cui quella sull’articolo 59, che presuppone un permesso di soggiorno indipendente da quello del coniuge in caso di violenza coniugale. In Svizzera una donna straniera in pericolo è di fatto obbligata a rimanere con il marito violento a causa di un’applicazione restrittiva della legge: in caso di perdita del permesso dell’uomo infatti andrebbe anche a cadere il permesso della moglie, che sarebbe quindi doppiamente vittima.

Violenze quotidiane

Secondo i dati sulla violenza domestica in Svizzera pubblicati negli scorsi giorni dalla Confederazione, nel 2018 si è registrato un nuovo preoccupante picco di reati penali nell’ambito della violenza domestica. 18'522 casi, 1498 in più rispetto all’anno precedente (+8.8%). Ancor più allarmanti i dati riguardo i tentativi di omicidio che hanno provocato 27 vittime, 24 delle quali donne.

La violenza contro le donne, sia essa sessuale, fisica o psicologica, è un fenomeno che si registra ovunque nel mondo, al quale tutte le donne sono esposte indistintamente: l’appartenenza di classe, il colore della pelle, l’appartenenza religiosa e il livello socio-economico infatti non rappresentano un fattore di protezione.

Amnesty International invita tutte e tutti il 25 novembre a Lugano a dire un chiaro NO a tutte le forme di violenza contro le donne, in Ticino, in Svizzera e nel resto del mondo.